[359] MEMORIA PER ARRIGO PEDROLLO
Arrigo Pedrollo, figlio di Luigi e Angela Bussinello, Γ¨ nato a Montebello Vicentino il 5 dicembre del 1878. Al numero 81 di via Generale Vaccari Γ¨ stata posta una targa che ricorda la sua casa natale. Ancora bambino di sei o sette anni seguiva il padre, maestro di banda a Montebello ed organista di campagna, nel paesi vicini, e, a dodici anni, giΓ conoscendo benissimo il piano e lβorgano, sostituΓ¬ piΓΉ dβuna volta il padre assente o malato. Quando perΓ² il Maestro Antonio Coronaro di Vicenza lo udΓ¬ interpretare Beethoven, Chopin e Bach, convinse il padre a farlo studiare presso il Regio Conservatorio Β« Giuseppe Verdi Β» di Milano. Ed Γ¨ appunto da questo prestigioso Conservatorio che attingiamo la seguente memoria che fu redatta da Luciano Tomelleri con il contributo del figlio Riccardo.
“Se Γ¨ vero che ciascuno di noi Γ¨ fabbro del suo destino, bisognerebbe ricordare Arrigo Pedrollo come un cattivo fabbro, qualora con la parola destino sβintenda la fama pubblica, il soddisfacimento mondano dellβesterioritΓ , il percorso compiuto sulla via che i latini chiamavano cursus honorum. Ma se il destino di un uomo Γ¨ invece nel significato dei suoi valori spirituali, allora quello di Arrigo Pedrollo risplenderΓ nel ricordo e nel tempo per la discrezione signorile in ogni, atto della vita e per la purezza ideale in ogni atto dellβarte.
GiΓ questa potrebbe essere la chiave biografica per entrare nellβarte e nella vita di un uomo quale fu Arrigo Pedrollo ed Γ¨ proprio con queste intenzioni che nelle pagine seguenti sono raccolti gli elementi fondamentali di una cronologia biografica ed estetica. Miglior atto di affetto, miglior atto di stima non ci sembrano possibili, poichΓ© siamo fermamente convinti che in una futura prospettiva storica del primo Novecento musicale italiano ed europeo, la figura e lβopera di Arrigo Pedrollo troveranno una collocazione assai diversa in senso positivo da quella che toccΓ² in sorte allβartista durante la vita. Del resto si tratta di una sorte che per buona parte fu voluta da lui stesso, poichΓ© Arrigo Pedrollo antepose sempre gli affetti agli interessi, il silenzio allβapplauso, la tranquillitΓ agli affanni e per questo la sua lunga vita, specie nellβetΓ provetta, fu una lunga sequela di rinunce a quanto gli veniva offerto da un punto di vista pratico della carriera, per la stima, per il rispetto, per il bisogno che sβaveva di lui in varie evenienze della vita musicale italiana.
Fra le altre venture esterne della sua vita, Arrigo Pedrollo ebbe quella di vivere in unβepoca drammaticamente fratturata in due strutture antitetiche: dapprima come sfondo culturale e sociale un epigonismo tardivo e retrivo, per il quale la musica di Arrigo Pedrollo era sin troppo elevata ed aggiornata; poi lβinvenzione quasi quotidiana e sempre fantastica di nuovi mondi espressivi, per i quali egli potΓ© sembrare un superato. Di fronte a situazioni opposte ma concorrenti nel risultato, Arrigo Pedrollo rimase sempre sereno e indenne da ogni benchΓ© minima traccia di passioni meschine; inoltre egli fu confortato in larga misura dal premio a lui piΓΉ congeniale: lβaffetto verso lβuomo buono, la riconoscenza verso il maestro, la stima verso lβartista.
In questa nobile misura umana egli trovΓ² pieno conforto e pieno appagamento nΓ© pensΓ² certo alla storia, per quanto avesse chiara ed intima coscienza di sΓ©. Ora non si vuole ipotecare il futuro e tanto meno amplificare un giudizio, sia pure con le migliori intenzioni del mondo. Ma siamo sicuri che un giorno, forse non lontano, un giovane studioso per una tesi di laurea, un biografo per una monografia critica, uno storico per un paragrafo almeno sulla storia musicale dβItalia in questo secolo, potranno e dovranno occuparsi di Arrigo Pedrollo: a questo fine, come abbiamo giΓ detto, Γ¨ stato raccolto ciΓ² che segue, e questo ci Γ¨ parso il modo migliore per trasmettere agli altri quanto conservano nellβanimo tutti quelli che lo conobbero come uomo e come artista.”
Il Maestro Arrigo Pedrollo morì a Vicenza il 23 dicembre 1964 e fu sepolto, per suo desiderio, nel cimitero di Montebello Vicentino, il suo paese natale.
FOTO: 1) Busto bronzeo di Arrigo Pedrollo, opera dello scultore Giancarlo Milani (rielaborazione digitale Umberto Ravagnani).
Umberto Ravagnani
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