Categoria: <span>TUTTE LE ATTIVITÀ 2023</span>

Attività 2023

Attività 2023 (scarica il nuovo programma)

N.B.: Sono aperte le iscrizioni all’Associazione AMICI DI MONTEBELLO. È in corso di definizione il programma delle attività del 2024.

PROPOSTE di uscite o attività per il prossimo futuro:

  1. Lago d’Orta (Novara) 2 gg. (Maria Grazia).
  2. Negrar Villa romana, gita sociale (Maria Grazia).
  3. Labirinto della Masone (FONTANELLATO) (Matelda)
  4. Parco Archeologico di Livelet (TV), REFRONTOLO, gita sociale (Umberto)
  5. Parma e la sua Certosa (Maria Grazia).
  6. Longarone con Erto e Casso per ricordare le vittime del Vajont (Maria Grazia).
  7. 2 giorni: Pennabilli (il paese dove è vissuto e ha lasciato sue opere il poeta e artista Tonino Guerra e dove c’è anche un originale Museo della Matematica) e Sant’Agata Feltria (Rocca e Teatro) (Maria Josè).
  8. 1 giorno a Cibiana di Cadore per la visita dei meravigliosi murales lungo le strade e sulle case e il Museo della Montagna (Messner) sul Monte Rite (Maria Josè).
  9. 1 giorno escursione in motonave (con Geremia) da Marano Lagunare navigando lungo le valli da pesca fino a Grado, con sosta in un “casone” tipico per il pranzo (Maria Josè).
  10. Rimini con visita alla domus del medico (pavimentazione di recente scoperta) e il museo  che espone  ben 150 pezzi di vari strumenti chirurgici ritrovati, compreso un pezzo unico al mondo, usato per estrarre le punte di freccia senza lacerare i tessuti. Potrebbe essere una mèta di due gg se abbinata ad altre mète (Maria Rosa).
  11. I castelli del Ducato di Parma e Piacenza (sulla falsariga dei castelli della Loira), in particolare il Castello di Rivalta  e il castello di Vigoleno borgo (Maria Rosa).
  12. Castel Roncolo (Bolzano) con ricchi affreschi cavallereschi (Maria Rosa).
  13. Museo etnografico di Teodone nei pressi di Brunico (Bz) e Bunico (Claudio).

Amici, potete partecipare alla preparazione del calendario delle attività per il 2024. Inviate pure le vostre proposte alla nostra redazione all’indirizzo email che trovate qui sotto. Verranno scelte le più interessanti e realizzate compatibilmente con la situazione contingente.

N.B.: A causa di situazioni impreviste che possono verificarsi nel corso dei prossimi mesi, alcune uscite potrebbero subire delle variazioni. Le date e i programmi definitivi verranno comunicati nel più breve tempo possibile. Da gennaio sono aperte le iscrizioni all’Associazione Amici di Montebello per il 2023 (La quota di iscrizione verrà restituita con la gita sociale per la quale il viaggio sarà gratuito).

LE NOSTRE PUBBLICAZIONI
SALVIAMO IL POZZO DEI CONTI SANGIOVANNI
SALVIAMO VILLA MIARI

ASSOCIAZIONE AMICI di MONTEBELLO

36054 Montebello Vicentino (VI)
TEL. 333-2688220
Email: info@amicidimontebello.it

ATTIVITA-2023_PDF


Trascinare con il tasto sinistro premuto sulla copertina per sfogliare il documento ( 112 )


11 dicembre 2023 – SERATA DI AUGURI NATALIZI NELLA SALA DEL CENTRO AUSER

ESCI

 

Riepilogo attività 2023


( L. 112 )




PROGETTO CONOSCERE IL NOSTRO PAESE 2023 II

9 novembre 2023: PROGETTO “CONOSCERE IL NOSTRO PAESE” 2023 II

  9 novembre 2023 - PROGETTO CONOSCERE IL NOSTRO PAESE 2023 II
  9 novembre 2023 - PROGETTO CONOSCERE IL NOSTRO PAESE 2023 II
  9 novembre 2023 - PROGETTO CONOSCERE IL NOSTRO PAESE 2023 II
9 novembre 2023 - PROGETTO CONOSCERE IL NOSTRO PAESE 2023 II
9 novembre 2023 - PROGETTO CONOSCERE IL NOSTRO PAESE 2023 II
9 novembre 2023 - PROGETTO CONOSCERE IL NOSTRO PAESE 2023 II
  9 novembre 2023 - PROGETTO CONOSCERE IL NOSTRO PAESE 2023 II
  9 novembre 2023 - PROGETTO CONOSCERE IL NOSTRO PAESE 2023 II
  9 novembre 2023 - PROGETTO CONOSCERE IL NOSTRO PAESE 2023 II
  9 novembre - PROGETTO CONOSCERE IL NOSTRO PAESE 2023 II
  9 novembre 2023 - PROGETTO CONOSCERE IL NOSTRO PAESE 2023 II
  9 novembre 2023 - PROGETTO CONOSCERE IL NOSTRO PAESE 2023 II

Oggi abbiamo accompagnato i ragazzi della prima media della scuola secondaria di Montebello alla visita del nostro castello dei Maltraverso. È stata sicuramente una nuova ed entusiasmante esperienza per gran parte di loro. Bruno Munaretto, nel suo libro sulla storia di Montebello, descriveva il Castello di Montebello in questi termini pittoreschi:

« Il castello, che sorge in sommità del colle sovrastante le contrade Roma e Trento, fu eretto subito dopo il 1000 sul luogo in cui sorgeva l’antichissimo distrutto per ordine di Mario dei Marii cittadino di Vicenza. Le sue mura ferrigne, in parte cadute, in cui si abbarbica l’edera e fiorisce il cardo, chiudono uno spazio che si divide in tre parti, corrispondenti ad altrettanti cortili. L’entrata del castello, a cui si accede per una comoda strada fiancheggiata da cipressi, è posta tra levante e mezzogiorno ed appartiene all’epoca scaligera. Il primo cortile verso levante, in cui vi erano gli alloggiamenti per i soldati, che furono abbattuti per ordine del generale veneto Alviano, durante la Lega di Cambrai, è coltivato a vigneto con un piccolo pozzo nel mezzo, costruito nella seconda metà del secolo scorso. Il cortile centrale è coperto in gran parte d’erba e, qui e là d’arbusti e da qualche pianta d’alto fusto. Nell’angolo, tra levante e settentrione, sorge la piccola chiesetta di S. Daniele Levita e Martire, vegliata dagli svelti cipressi e dal pino ombrellifero. Verso mezzogiorno vi è un fabbricato di stile gotico con finestre archiacute eretto nel 1843 dal signor Carlo Annibale Pagani. Esso è formato da sette stanze a pianterreno e di altrettante al piano superiore, le quali sono abbandonate e rovinose. Ivi nell’aprile del 1848 alloggiarono i magnanimi crociati. Fra questo fabbricato e la casa ad uso agricolo in cui certo all’epoca della Veneta Repubblica abitava il castellano, sorge un altro portone, il quale in alto porta la campana che serve alla chiesetta di S. Daniele. Questa campana, che fu rifusa nel 1.340 e porta la scritta “A fulgore et tempestate libera nos Domine”, quando il temporale infuria, spande lontano i suoi rintocchi. »

In un articolo del maggio 2019 abbiamo riportato una breve storia del nostro castello dei Conti Maltraverso.

Umberto Ravagnani

( L. 358 )

2023_09_PORTOGRUARO_CONCORDIA

Gita sociale a PORTOGRUARO E CONCORDIA SAGITTARIA (VE)
(14 ottobre 2023)

  14 ottobre 2023 - PORTOGRUARO: Il Museo Concordiese
  14 ottobre 2023 - PORTOGRUARO: Il Museo Concordiese
  14 ottobre 2023 - PORTOGRUARO: Il Museo Concordiese
  14 ottobre 2023 - PORTOGRUARO: Il Museo Concordiese
  14 ottobre 2023 - PORTOGRUARO: Il Museo Concordiese
  14 ottobre 2023 - PORTOGRUARO: Il Museo Concordiese
  14 ottobre 2023 - PORTOGRUARO: Il Museo Concordiese
  14 ottobre 2023 - CONCORDIA SAGITTARIA: Il centro storico.
  14 ottobre 2023 - CONCORDIA SAGITTARIA: Il Battistero della Cattedrale.
  14 ottobre 2023 - CONCORDIA SAGITTARIA: Il Battistero della Cattedrale.
  14 ottobre 2023 - CONCORDIA SAGITTARIA: Il Battistero della Cattedrale.
  14 ottobre 2023 - CONCORDIA SAGITTARIA: Il Fiume LEMENE.
  14 ottobre 2023 - CONCORDIA SAGITTARIA: Il Fiume LEMENE.
  14 ottobre 2023 - CONCORDIA SAGITTARIA: Cattedrale di Santo Stefano Protomartire.
  14 ottobre 2023 - CONCORDIA SAGITTARIA: Cattedrale di Santo Stefano Protomartire.
  14 ottobre 2023 - CONCORDIA SAGITTARIA: Cattedrale di Santo Stefano Protomartire.
  14 ottobre 2023 - CONCORDIA SAGITTARIA: Cattedrale di Santo Stefano Protomartire.
  14 ottobre 2023 - CONCORDIA SAGITTARIA: Cattedrale di Santo Stefano Protomartire.
  14 ottobre 2023 - CONCORDIA SAGITTARIA: Sacavi archeologici sotto la Cattedrale.
  14 ottobre 2023 - CONCORDIA SAGITTARIA: Sacavi archeologici sotto la Cattedrale.
  14 ottobre 2023 - CONCORDIA SAGITTARIA: Sacavi archeologici sotto la Cattedrale.
  14 ottobre 2023 - CONCORDIA SAGITTARIA: Sacavi archeologici sotto la Cattedrale.
  14 ottobre 2023 - CONCORDIA SAGITTARIA: Il ristorante "La Torre".
  14 ottobre 2023 - PORTOGRUARO: Il centro storico.
  14 ottobre 2023 - PORTOGRUARO: Il palazzo del Comune.
  14 ottobre 2023 - PORTOGRUARO: Il campanile del Duomo di Sant'Andrea.

PORTOGRUARO
Portogruaro (Porto in veneto; Portogruer in antico veneziano, Puart in friulano) è un comune italiano di 24 260 abitanti della città metropolitana di Venezia in Veneto. La città è il centro di un comprensorio formato da 11 comuni, che assieme all’area del Sandonatese costituisce la cosiddetta Venezia Orientale. È inoltre parte del Friuli storico, di cui faceva parte anche amministrativamente fino al 1838. Gli edifici della città sono in tipico stile veneziano, oltre a essere presenti numerosi canali, ponti e portici che la fanno assomigliare a una Venezia dell’entroterra. A Portogruaro sono presenti i famosi molini sul Lemene, il municipio con i caratteristici merletti gotici e il terzo campanile più pendente d’Italia.

CONCORDIA SAGITTARIA
Importante centro romano, Iulia Concordia, fondata, secondo l’ipotesi attualmente più accreditata, nel 42 a.C. presso l’incrocio della Via Annia con la Via Postumia. Successivamente, probabilmente in età medievale, il centro è chiamato solo Concordia, fino al 1868 quando un Regio Decreto ne determina l’appellativo di Concordia Sagittaria, riferendosi all’antica fabbrica di frecce (in latino sagittae) che vi trovò sede all’inizio del IV sec. d.C., come testimoniato dalla Notitia dignitatum.
In epoca romana fece parte della Regio X Venetia et Histria. Scavi recenti hanno portato alla luce resti di magazzini, domus, terme (via Claudia), pozzi e tratti del decumanus maximus. Sotto la cattedrale sono state rinvenute le fondamenta della basilica paleocristiana. Sulla sinistra del fiume Lemene un sepolcreto del IV-V sec. d.C., detto “Sepolcreto dei militi” per l’alto numero di iscrizioni sui sarcofagi, testimonia che vi erano stanziate delle truppe romane.
Dopo le invasioni barbariche entrò a far parte del Ducato Longobardo di Cividale; nel Medioevo fu parte integrante prima della Marca del Friuli e poi dello Stato patriarcale di Aquileia. Nel 1420 venne annesso assieme all’intera regione friulana alla Repubblica di Venezia. Nel 1838 Concordia venne scorporata dalla Patria del Friuli per essere aggregata alla provincia di Venezia. Si tratta di un centro da sempre sospeso tra Veneto e Friuli: anche nel nuovo millennio, pur essendo amministrativamente veneto, gli abitanti autoctoni parlano un dialetto di tipo friulano occidentale con influssi veneti e possiedono tradizioni di origine friulana.
Diocesi dalla fine del IV secolo, non ha mai perso la dignità di sede della cattedrale, anche se i vescovi non vi abitano dal 1586, quando per disposizione della Santa Sede trasferirono la loro residenza a Portogruaro, e successivamente a Pordenone nel 1974. (Da Wikipedia)

( L. 103 )

2023_08_Lezioni_sulla_Salute_II

4-11-18-25 Ottobre 2023 LEZIONI SULLA SALUTE II

 

La salute è creata e vissuta dalle persone all’interno degli ambienti organizzativi della vita quotidiana: dove si studia, si lavora, si gioca e si ama. La salute è creata prendendosi cura di se stessi e degli altri, essendo capaci di prendere decisioni e di avere il controllo sulle diverse circostanze della vita…” (Carta Ottawa, 1986)

La strategia di promozione della salute, della quale l’educazione sanitaria rappresenta lo strumento operativo principale, è al centro delle politiche sanitarie del nostro Paese. Negli ultimi anni il concetto di salute ha subito una profonda evoluzione passando dal significato di assenza di malattia a quello di uno stato di benessere fisico, psichico e sociale, in costante rapporto dinamico con l’ambiente e il territorio in cui una persona vive, pensa, agisce e si relaziona. Per l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) l’educazione alla salute ha l’obiettivo di aiutare la popolazione ad acquisire benessere attraverso i propri comportamenti e i propri sforzi, e si concretizza in un processo educativo, attraverso il quale ciascun individuo, lungo il corso di tutta la vita, apprende ad assumere consapevolmente decisioni utili al mantenimento e miglioramento della propria salute. Un percorso educativo che, attraverso la conoscenza (sapere), induca comportamenti (saper fare) coerenti con un modello di vita improntato al benessere globale della persona (saper essere).

( L. 63 )

2023_07_BETTONA_E_PERUGIA

Gita culturale a BETTONA (PG) E PERUGIA (8-9-10 settembre 2023) (scarica la locandina).

  8-9-10 settembre 2023 - BETTONA: Porta romana.
  8-9-10 settembre 2023 - BETTONA: antico portale.
  8-9-10 settembre 2023 - BETTONA: Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta.
  8-9-10 settembre 2023 - BETTONA: antica Chiesa.
  8-9-10 settembre 2023 - BETTONA: antica Chiesa di San Crispolto.
  8-9-10 settembre 2023 - BETTONA: Il Municipio.
  8-9-10 settembre 2023 - BETTONA: Chiesa di Santa Maria Maggiore.
  8-9-10 settembre 2023 - BETTONA: panorama con ASSISI.
  8-9-10 settembre 2023 - PERUGIA: Casa del Cioccolato.
  8-9-10 settembre 2023 - PERUGIA: Casa del Cioccolato.
  8-9-10 settembre 2023 - PERUGIA: Casa del Cioccolato.
  8-9-10 settembre 2023 - PERUGIA: HOTEL Sacro Cuore.
  8-9-10 settembre 2023 - PERUGIA: HOTEL Sacro Cuore.
  8-9-10 settembre 2023 - PERUGIA: Basilica di San Pietro.
  8-9-10 settembre 2023 - PERUGIA: Basilica di San Pietro.
  8-9-10 settembre 2023 - PERUGIA: Basilica di San Pietro.
  8-9-10 settembre 2023 - PERUGIA: Porta San Pietro.
  8-9-10 settembre 2023 - PERUGIA: Museo archeologico nazionale.
  8-9-10 settembre 2023 - PERUGIA: Museo archeologico nazionale.
  8-9-10 settembre 2023 - PERUGIA: Museo archeologico nazionale.
  8-9-10 settembre 2023 - PERUGIA: Corso Pietro Vannucci.
  8-9-10 settembre 2023 - PERUGIA: Corso Pietro Vannucci.
  8-9-10 settembre 2023 - PERUGIA: Corso Pietro Vannucci - Ex Chiesa di Sant'Isidoro.
  8-9-10 settembre 2023 - PERUGIA: Piazza Italia.
  8-9-10 settembre 2023 - PERUGIA: Passeggiando per la città.
  8-9-10 settembre 2023 - PERUGIA: panorama.
  8-9-10 settembre 2023 - PERUGIA: Piazza IV Novembre.
  8-9-10 settembre 2023 - PERUGIA: Il pozzo Sorbello o etrusco.
  8-9-10 settembre 2023 - PERUGIA: Arco etrusco.
  8-9-10 settembre 2023 - PERUGIA: Cattedrale di San Lorenzo.
  8-9-10 settembre 2023 - VOLUMNI: necropoli etrusca.
  8-9-10 settembre 2023 - VOLUMNI: necropoli etrusca.
  8-9-10 settembre 2023 - PERUGIA sotterranea: antico chiostro verticale.
  8-9-10 settembre 2023 - PERUGIA sotterranea: 'Impluvium' di epoca romana.
  8-9-10 settembre 2023 - PERUGIA sotterranea: antica strada romana.
  8-9-10 settembre 2023 - Palazzo dei Priori: Taddeo di Bartolo - Pentecoste (1403).
  8-9-10 settembre 2023 - Palazzo dei Priori: Il Perugino - L'Adorazione dei Magi (1476 ca).
  8-9-10 settembre 2023 - Palazzo dei Priori: Bartolomeo Caporali - Trittico della Giustizia (1475).
  8-9-10 settembre 2023 - Palazzo dei Priori: Il Pinturicchio - Pala di Santa Maria dei Fossi (1496).
  8-9-10 settembre 2023 - Palazzo dei Priori: la Sala dei Notari.
  8-9-10 settembre 2023 - Palazzo dei Priori: la Sala dei Notari.

BETTONA 8 settembre 2023

Inserito con merito nel club dei Borghi più Belli d’Italia, Bettona ha il suo punto forte nel pregevole e suggestivo centro storico. E’ uno dei paesi umbri più famosi e gettonati della regione. Scopriamo i suoi monumenti più belli e molto altro.
Il borgo di Bettona
Il piccolo borgo di Bettona, immerso nel cuore dell’Umbria a circa 353 m s.l.m., si mostra al visitatore con il suo aspetto medievale anche se le sue origini sono più antiche e risalgono al periodo etrusco, intorno all’ VIII – VII secolo a.C. E’ stato inserito nella rete dei borghi più belli d’Italia grazie al suo suggestivo centro storico e ai suoi caratteristici scorci dove ci si troverà immerso nel medioevo più autentico.
La Cinta Muraria e la Pinacoteca Comunale
Piacevoli passeggiate si possono fare all’interno di Bettona e, anche se non ci sono monumenti di grande richiamo, non mancano punti di un certo interesse storico e artistico a iniziare dalla cinta muraria medievale, che ha inglobato alcuni settori di precedenti mura etrusche. Preziosa è anche la Pinacoteca Comunale nel Palazzetto del Podestà risalente al 1371. Sono esposti due dipinti di Pietro Perugino, la Madonna della Pietà e Sant’ Antonio di Padova, e altre opere di Jacopo Siculo, Dono Doni, Fiorenzo di Lorenzo e Della Robbia. Infine si possono ammirare alcuni reperti archeologici e ceramiche.
Le Chiese
Durante la vostra passeggiata tra i vicoli di Bettona capiterà di imbattervi nella Chiesa parrocchiale di Santa Maria Maggiore edificata nel XIII secolo. È costituita da una cappella gotica, dedicata a Santa Rita, ed è ciò che rimane dell’antico nucleo architettonico di epoca romana. L’interno della chiesa custodisce un gonfalone del Perugino e uno stendardo di Niccolò Alunno dove sono descritti la Crocifissione e la Pietà. Da visitare sono anche altre due chiese importanti del centro storico come la Chiesa di San Crispolto del VIII secolo e realizzata da alcuni monaci per preservare le spoglie del santo patrono e l’Oratorio di Sant’Andrea, dove si possono ammirare pregevoli affreschi del 1394 della scuola di Giotto, in cui è raffigurata la Passione di Cristo.

PERUGIA 8-9-10 settembre 2023

Il centro storico di Perugia si adagia su un sistema di colline all’altezza di circa 450 m s.l.m. Nel punto più alto, Porta Sole, l’altezza è di 494 m, caratteristica che ne fa la città italiana più popolata fra quelle poste a un’altitudine superiore a 250 metri. Il centro storico si sviluppa intorno a questo punto e sul crinale dei colli che da esso dipartono, formando un’acropoli e cinque borghi medievali prolungati su cinque porte. All’originaria cinta delle mura etrusche, lunga 3 km, si aggiunse nel Duecento e nel Trecento una nuova e definitiva murazione lunga 9 km, quasi del tutto integra e che delimita una superficie di 120 ettari. La città storica è quindi prevalentemente allungata sui crinali, con un asse maggiore di 3 km tra Monte Ripido (a nord) e San Costanzo (a sud) e un asse minore di 1,5 km tra S. Francesco e Monteluce.
I quartieri storici sono: Porta Sole, Porta Sant’Angelo, Porta S. Susanna, Porta Eburnea e Porta S. Pietro, a cui corrisposero per secoli i rispettivi spicchi del territorio rurale, soggetto alla città fin dalle origini del governo comunale. Ogni quartiere si incardina su una via principale o Corso su cui convergono le trame dei vicoli; vi campeggiano conventi, campanili, basiliche, chiese, oratori, cappelle, palazzi gentilizi (un centinaio), palazzi minori e le case a schiera dei vicoli. Il territorio oltre il centro storico scende tutto intorno fino ai 280 m s.l.m. del Pian di Massiano. Il territorio del comune arriva a 170 m s.l.m., toccati lungo il corso del fiume Tevere, che a sud ne segna i confini con il comune di Torgiano. Perugia è situata nell’entroterra dell’Italia centrale nel punto più largo della Penisola. È la città più grande tra Firenze e Roma, collocata in posizione intermedia: distante ca 150 km da Firenze, Roma e Ancona, ca 400 km da Milano, Genova e Napoli.
Il territorio comunale ha un’area, tra le maggiori in Italia, di 449,92 km², la densità di popolazione è di 363,38 ab./km². Si estende sul territorio del suo storico contado, trapuntato di frazioni, castelli, ville, case rurali. Si articola in colline, monti e pianure, conta 85 tra quartieri e frazioni, oltre cento edifici scolastici, 54 cimiteri, circa 3000 km di strade. L’area urbana contemporanea, che dal centro storico e le prime periferie oggi tocca e ingloba i centri abitati viciniori sviluppatisi dal secondo dopoguerra, si conforma in un tessuto urbano sfrangiato e discontinuo, inframmezzato di coltivi e residui di campagna, lungo circa 20 km da Villa Pitignano a San Martino in Campo, da Taverne di Corciano a Ferriera di Torgiano e Ospedalicchio, ovvero sommando di fatto i comuni contermini di Corciano (21 000 ab.), Torgiano (6 000 ab.) e Bastia Umbra (22 000 ab.) (da Wikipedia, l’enciclopedia libera).

( L. 336 )

Madonna di Lonigo

3 giugno 2023 – IL SANTUARIO DELLA MADONNA DEI MIRACOLI DI LONIGO (Scarica la locandina)

  3 giugno 2023 - SANTUARIO DELLA MADONNA DEI MIRACOLI (esterno)
  3 giugno 2023 - SANTUARIO DELLA MADONNA DEI MIRACOLI (interno)
  3 giugno 2023 - SANTUARIO DELLA MADONNA DEI MIRACOLI (interno)
  3 giugno 2023 - SANTUARIO DELLA MADONNA DEI MIRACOLI (interno)
  3 giugno 2023 - SANTUARIO DELLA MADONNA DEI MIRACOLI - Museo delle tavolette votive.

 

In tempi lontanissimi, nel luogo ove sorge l’odierno Santuario della Madonna dei Miracoli, c’era una piccola chiesa dedicata a San Pietro in Lamentese, le cui antiche origini si perdono nella storia. Si dice che fosse stata eretta per ricordare un eccidio compiuto dagli Unni, i feroci barbari guidati da Attila (457).
La presenza della chiesetta è comunque documentata intorno al X secolo. Infatti il Papa Giovanni X (915-928) e poi Giovanni XIX (1024-1033) concedevano la sua giurisdizione ai monaci benedettini di Santa Maria in Organo di Verona i quali costruirono un piccolo monastero. (Bolla papale di Alessandro III – 11/07/1177). Nei secoli successivi fu però ceduta in commenda e cadde in un rovinoso abbandono, durato fino alla fine del millequattrocento, quando un evento straordinario la fece risorgere.

Era il primo maggio 1486, un’immagine della Vergine dipinta sulla parete sud della chiesa, dopo essere stata sfregiata e oltraggiata, si mosse, dal petto sgorgarono gocce di sangue, segnando l’inizio di un’attività taumaturgica che risvegliò il cuore dei fedeli (vedi Approfondimento tematico). Vi giunsero allora gli Olivetani, i benedettini bianchi riformatori dell’abbazia di S. Maria in Organo; essi ottennero di officiarla e di costruirvi il monastero. In poco più di trent’anni la trasformarono nel magnifico complesso che oggi vediamo, costruendo di fatto tre chiese: una votiva, con l’immagine taumaturgica, una perpendicolare che funge quasi da vestibolo e una terza ampia e decorata per le grandi celebrazioni, rese necessarie dal grande afflusso di fedeli che seguirono il verificarsi dei primi eventi miracolosi.

Santuario Madonna dei Miracoli I monaci rimasero presso il santuario fino al 1771 quando, dopo la soppressione decisa dalla Serenissima Repubblica, lo stabile fu venduto alla nobile famiglia Balbi-Valier. Divenne allora residenza estiva dei patrizi veneziani e la chiesa cadde in abbandono. Nel 1826, dietro insistenza dei fedeli, fu dotata di un cappellano e l’anno successivo poté riprendere le funzioni. Solo nel 1884 una sentenza della Corte di Venezia, che confermava quella del Tribunale di Vicenza del 1880, permise che il patrimonio della chiesa, così trascurato dai nobili Balbi, fosse posto sotto il controllo di una Fabbriceria. Tornarono allora le grandi celebrazioni e i pellegrinaggi dai paesi limitrofi e nel 1886 fu celebrato con grande onore il IV centenario del Miracolo. Sotto la guida di don Domenico Toffanin fu avviata un’imponente opera di restauro, e la chiesa della Madonna dei Miracoli riprese a pieno titolo la sua funzione di centro devozionale mariano.

Oggi la chiesa, eretta parrocchia nel 1955, è officiata dal clero diocesano; beneficiata di alcuni privilegi papali, celebra la festa annuale, per decreto della Santa Sede, nella quarta domenica dopo Pasqua (Dal sito del Santuario Santa Maria dei Miracoli: www.madonnadeimiracoli.org).

( L. 64 )

2023_05_REGGIO-EMILIA E BRESCELLO

Gita culturale a REGGIO EMILIA e a BRESCELLO (RE) (scarica la locandina).

Chiostri di grande fascino, piazze piene di vita, antiche botteghe artigiane, formaggi dop famosi in tutto il mondo, questo e molto altro è REGGIO EMILIA…

  21 maggio 2023 - REGGIO EMILIA: "Curiosa Meravigliosa", il Pavone di Fontcuberta
  21 maggio 2023 - REGGIO EMILIA: Piazza Martiri del 7 luglio
  21 maggio 2023 - REGGIO EMILIA: Piazza Prampolini
  21 maggio 2023 - REGGIO EMILIA: Il Duomo
  21 maggio 2023 - REGGIO EMILIA: Il Duomo
  21 maggio 2023 - REGGIO EMILIA: Il Duomo
  21 maggio 2023 - REGGIO EMILIA: Il Museo del Tricolore
  21 maggio 2023 - REGGIO EMILIA: Municipio, la sala consigliare
  21 maggio 2023 - REGGIO EMILIA: Municipio, la sala consigliare
  21 maggio 2023 - REGGIO EMILIA: Il Museo del Tricolore
  21 maggio 2023 - REGGIO EMILIA: Chiesa di San Pietro
  21 maggio 2023 - REGGIO EMILIA: Chiostri di San Pietro
  21 maggio 2023 - REGGIO EMILIA: Chiostri di San Pietro
  21 maggio 2023 - REGGIO EMILIA: Via Emilia San Pietro
  21 maggio 2023 - REGGIO EMILIA: Via Emilia San Pietro, Galleria Centrale
  21 maggio 2023 - REGGIO EMILIA: : Via Emilia San Pietro
  21 maggio 2023 - REGGIO EMILIA: Basilica di San Prospero (Giudizio Universale)
  21 maggio 2023 - REGGIO EMILIA: Basilica di San Prospero
  21 maggio 2023 - REGGIO EMILIA: Albergo alla Posta
  21 maggio 2023 - REGGIO EMILIA: Palazzo dei Musei
  21 maggio 2023 - BRESCELLO
  21 maggio 2023 - BRESCELLO: Chiesa di Santa Maria Nascente
  21 maggio 2023 - BRESCELLO: Chiesa di Santa Maria Nascente
  21 maggio 2023 - BRESCELLO

REGGIO EMILIA 21 maggio 2023

In epoca preistorica l’area era abitata da popolazioni di etnia celto-ligure. A partire del VI secolo a.C. si stabilirono, in quella che è l’odierna Provincia di Reggio Emilia, numerose colonie etrusche, attestate con certezza da ritrovamenti archeologici. Con la conquista romana della Gallia Cisalpina e la sottomissione della tribù celtica militarmente dominante dei i Galli Boi, la zona passò definitivamente ai romani, che vi impiantarono un presidio militare a difesa della via Emilia. La provincia romana della Gallia Cisalpina diventò ben presto una delle aree più floride dell’impero, e Reggio si sviluppò al rango di città; diventata municipio romano, venne chiamata Regium Lepidi derivando da Marco Emilio Lepido, fondatore della città e della via che dà il nome all’attuale regione. Stando ad alcuni ritrovamenti e indagini archeologiche, in piena età romana la città doveva essere dotata di monumenti imponenti, come la Basilica civile, i cui resti vennero individuati sotto l’attuale sede centrale del Credito Emiliano, o gli edifici per spettacoli come teatro e anfiteatro, la cui individuazione si deve a Paolo Storchi. Con la caduta dell’Impero romano d’Occidente la città venne quasi spopolata. Dopo la conquista longobarda, avvenuta nel VI secolo, la città fu capitale del Ducato di Reggio; nell’Alto Medioevo divenne sede vescovile e fu dichiarata libero comune, ma restò soggetta a lotte interne, che la portarono alla trasformazione in signoria sotto il dominio degli Este per poi diventare in seguito Ducato; in questo periodo la città prese il nome di “Reggio di Lombardia”, toponimo che ha le sue origini nell’Alto Medioevo. Durante il periodo delle invasioni napoleoniche, il 27 dicembre 1796 si riunì un’assemblea di 110 delegati presieduti da Carlo Facci per decretare la costituzione della Repubblica Cispadana, comprendente i territori di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia e nella omonima Sala nacque di lì a poco, il 7 gennaio 1797, il Tricolore Italiano.
Ad avanzare la proposta di adozione di una bandiera verde, bianca e rossa fu Giuseppe Compagnoni, che per questo è ricordato come il “Padre del Tricolore”. Successivamente, con l’annessione della Lombardia (e marginalmente di Veneto e Toscana), prese il nome di Repubblica Cisalpina. Dopo la Restaurazione del Ducato nel 1815, Reggio appartenne agli Austria-Este fino al 1860, quando fu unita al Regno di Sardegna, divenuto l’anno seguente Regno d’Italia. Il toponimo Reggio di Lombardia fu quello ufficiale durante tutta l’esistenza del Ducato di Modena e Reggio, fino all’annessione dei territori estensi al Regno di Sardegna quando fu introdotto il nome attuale.

BRESCELLO (RE)

Brescello è un borgo piccolo e suggestivo, sopravvissuto a numerose alluvioni e battaglie che, purtroppo, hanno cancellato molte delle suggestive costruzioni di epoca Estense o precedente.
Sorto ad opera dei Galli Cenomani, Brescello venne conquistato dai Romani, che lo rinominarono appunto Brixellum. Raso al suolo dai Longobardi dopo la caduta dell’Impero Romano, passò poi sotto la dominazione bizantina e, in seguito, sotto quella degli Estensi, durata fino al 1859.
Il borgo racchiude al suo interno la suggestiva Piazza Matteotti, cuore pulsante della vita del paese. Ancor più suggestivo è ripercorrere i luoghi della saga del “Piccolo Mondo”, per cui è davvero famosa Brescello, i luoghi di Don Camillo e Peppone. Giovannino Guareschi ha regalato a questo piccolo borgo emiliano un posto nell’olimpo della letteratura italiana, immortalando quella che era l’Italia del secondo dopoguerra, con tutte le sue contraddizioni. Queste ultime si concretizzano nel perenne scontro ideologico tra il compagno comunista Peppone e il prete intransigente Don Camillo, protagonisti dei romanzi di Guareschi e dei film da essi tratti.
Sono visitabili innanzitutto gli edifici e le location dei filmati: dalla casa in cui Peppone mostra il figlio appena nato, alla stazione ferroviaria, sino alla Madonnina della Discordia di uno dei primi film. Anche gli oggetti simbolo del set sono visitabili: la locomotiva, la campana che cade addosso a Peppone, il carro armato e un busto scolpito in omaggio a Giovannino Guareschi. La comunità di Brescello si impegna per valorizzare la sua parte letteraria, forse la più celebre, ma attività e bellezze nel borgo non mancano. Oltre ai due musei sul Piccolo Mondo, il Museo Peppone e Don Camillo e il Museo Brescello e Guareschi) vi è anche il Museo Archeologico. Gli edifici religiosi di spicco sono, invece, l’ex Monastero di San Benedetto, oggi centro polivalente, e la neoclassica Chiesa di Santa Maria Maggiore.

( L. 283 )

RAFFAELA CLERICI

L’ASSOCIAZIONE

In collaborazione con il Comune di Montebello Vicentino ha organizzato una interessante esibizione al pianoforte di RAFFAELA CLERICI

18 maggio 2023 ore 20,30
Presso l’Aula Magna dell’oratorio di Montebello Vicentino

Si esibisce, per la prima volta in pubblico, al pianoforte la nostra concittadina Raffaela Clerici. Brani di musica classica saranno intercalati con la lettura di brani di autori locali, in particolare Dalla Gassa Maria Elena leggerà alcuni brani tratti dal suo libro “Il tempo del filò” e Umberto Ravagnani leggerà alcuni brani tratti del suo libro “Cartoline che raccontano…
(Scarica la locandina)


Disponibile il libro di Umberto Ravagnani: “AUREOS 2021-2022;
Disponibile il libro di Umberto Ravagnani: “AUREOS 2001-2020;
Disponibile il libro di Ottorino Gianesato – Umberto Ravagnani: “IL TRENO DEI DESIDERI;
Disponibile il libro di Ottorino Gianesato – Umberto Ravagnani – Maria Elena Dalla Gassa: LA SCUOLA VECCHIA ELEMENTARE DI MONTEBELLO VICENTINO”;
Disponibile il libro di Umberto Ravagnani: “CARTOLINE CHE RACCONTANO;
Disponibile il libro di Ottorino Gianesato: “I SOLDATI DI MONTEBELLO CHIAMATI ALLE ARMI NELLA GUERRA 1915-18″;
Disponibile il libro di Guerrino Maccagnan: “BARTOLOMEO GUELFO;
Disponibile il libro di Rodolfo Peroni: “DA MONTEBELLO AD ALITO;


ASSOCIAZIONE AMICI di MONTEBELLO

36054 Montebello Vicentino (VI)
TEL. 333-2688220
Email: info@amicidimontebello.it

( L. 595 )

2023_04_Lezioni_sulla_Salute_I

3-10-17-24 Maggio 2023 LEZIONI SULLA SALUTE I

 

La salute è creata e vissuta dalle persone all’interno degli ambienti organizzativi della vita quotidiana: dove si studia, si lavora, si gioca e si ama. La salute è creata prendendosi cura di se stessi e degli altri, essendo capaci di prendere decisioni e di avere il controllo sulle diverse circostanze della vita…” (Carta Ottawa, 1986)

La strategia di promozione della salute, della quale l’educazione sanitaria rappresenta lo strumento operativo principale, è al centro delle politiche sanitarie del nostro Paese. Negli ultimi anni il concetto di salute ha subito una profonda evoluzione passando dal significato di assenza di malattia a quello di uno stato di benessere fisico, psichico e sociale, in costante rapporto dinamico con l’ambiente e il territorio in cui una persona vive, pensa, agisce e si relaziona. Per l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) l’educazione alla salute ha l’obiettivo di aiutare la popolazione ad acquisire benessere attraverso i propri comportamenti e i propri sforzi, e si concretizza in un processo educativo, attraverso il quale ciascun individuo, lungo il corso di tutta la vita, apprende ad assumere consapevolmente decisioni utili al mantenimento e miglioramento della propria salute. Un percorso educativo che, attraverso la conoscenza (sapere), induca comportamenti (saper fare) coerenti con un modello di vita improntato al benessere globale della persona (saper essere).

( L. 63 )

CRISTINA CRESTANI – EMERSIONI

14-23 aprile 2023 – EMERSIONI
Mostra d’arte di CRISTINA CRESTANI

  14-23 aprile 2023 - EMERSIONI di CRISTINA CRESTANI
  14-23 aprile 2023 - EMERSIONI di CRISTINA CRESTANI
  14-23 aprile 2023 - EMERSIONI di CRISTINA CRESTANI
  14-23 aprile 2023 - EMERSIONI di CRISTINA CRESTANI
  14-23 aprile 2023 - EMERSIONI di CRISTINA CRESTANI
  14-23 aprile 2023 - EMERSIONI di CRISTINA CRESTANI
  14-23 aprile 2023 - L'ACROSTICO di CRISTINA CRESTANI: FOLLIA
  14-23 aprile 2023 - EMERSIONI di CRISTINA CRESTANI - Amaca
  14-23 aprile 2023 - EMERSIONI di CRISTINA CRESTANI - Bambini che giocano
  14-23 aprile 2023 - EMERSIONI di CRISTINA CRESTANI - Il fauno e le ninfe
  14-23 aprile 2023 - EMERSIONI di CRISTINA CRESTANI - Artemide e Endimione
  14-23 aprile 2023 - EMERSIONI di CRISTINA CRESTANI - Melusina, la leggenda della donna serpente
  14-23 aprile 2023 - EMERSIONI di CRISTINA CRESTANI - Uomo con cavallo
  14-23 aprile 2023 - EMERSIONI di CRISTINA CRESTANI - Ragazza con angelo
  14-23 aprile 2023 - EMERSIONI di CRISTINA CRESTANI - Donna con bambino
  14-23 aprile 2023 - EMERSIONI di CRISTINA CRESTANI - Il circo
  14-23 aprile 2023 - EMERSIONI di CRISTINA CRESTANI - Il menestrello
  14-23 aprile 2023 - EMERSIONI di CRISTINA CRESTANI

Presenta Maria Grazia Maggio, relatore il critico d’arte prof. PIERANTONIO TRATTENERO.
« Buonasera a tutti voi, grazie a Cristina per avermi invitato come relatore di questa mostra. Allora, parto subito con una precisazione: io non sono uno storico dell’arte sono un critico d’arte che si basa fondamentalmente nei propri giudizi sulla filosofia estetica, e non sono nemmeno un pittore, per cui non saprei nemmeno tirare quattro linee di traverso, ne verrebbe fuori qualcosa di orribile. Per cui mi ritengo fortunato perché, purtroppo, i pittori, avrebbero il vizio di consigliare gli altri colleghi in modo da sviarli in qualche modo.
Ma adesso veniamo a Cristina Crestani. Il titolo della mostra è particolare e ci dà parecchie chiavi di lettura: Emersioni. Voi provate ad immaginare qualsiasi cosa che emerge: emerge un sommergibile dal mare, emerge qualsiasi cosa che galleggia sull’acqua, emerge dalla terra anche la nascita di un fiore, dall’uomo emergono dall’inconscio i propri desideri e le proprie priorità. Allora, se noi facciamo attenzione al modo con cui la Crestani dipinge, ci accorciamo che il suo inconscio è un inconscio gentile, è una persona estremamente mite e una persona delicatissima tanto che i quadri che lei dipinge oltre ad essere formalmente perfetti hanno la caratteristica anche di essere onirici cioè provengono anche dal sogno. Quindi sono dei quadri straordinari da questo punto di vista.
E allora questa mostra… in questa mostra potrete ammirare parecchi temi, dal mito. Voi sapete che i Greci hanno creato il mito perché il mito regge la comunicazione nell’umanità e la coscienza. Si aveva bisogno della coscienza e prima che si affermasse la nostra cultura giudaico-cristiana, arrivò il mito. E il mito prese l’esempio di Thèmis come degli archetipi, e questi archetipi diventano poi qualsiasi tematica, anche naturale, vedi la luna, vedi il fauno che suona e così via. Quindi in questa fase vi confronterete con il mito, è importante capire quanto il mito ci guidi e ha guidato la storia dell’umanità verso un’ascesa che poi è diventata culturalmente diversa. Cristina ha il merito di prendere questo mito e di riportarlo personalmente, con le proprie implicazioni, a livello pittorico. Il suo uso cromatico è talmente interessante e preciso che non ammette sbavature, per cui come pittrice, oltre che essere valida perché sa pitturare bene, è valida perché sa anche scegliere con perfezione le cromie, cioè i colori. E, al presente avanzando nella mostra noi possiamo vedere rappresentate  parecchie figure, tra cui bambini, persone che comunicano, giocattoli, il circo e cosi via.
Che cosa rappresentano queste persone, rappresentano la vita stessa e, in arte, la vita è ciò che regge l’azione dell’artista. Un artista ha un grande vantaggio su tutte le altre persone di qualsiasi tipo sia il tipo di arte che fa, perché? Perché l’arte permette alla persona di avere un pensiero proprio e un pensiero critico. Quindi direi filosoficamente Cristina accentra dentro a sé stessa questa capacità di esporre il proprio pensiero senza mai, però, invadere. Lei non ha la pretesa con i propri quadri di invadere la vita degli altri, ma di figurare il proprio punto di vista e di invitare le persone, gli osservatori a riflettere. E questo lo permette soprattutto la sua figurazione bella, e… noi non siamo costretti a fare traslazioni particolari di pensiero. Voi sapete che oggi l’arte, pittorica specialmente, è diventata un po’ un problema, perché non si capisce più, si fanno strafalcioni o delle cose stranissime, tipo la banana di Cattelan. Tutto ciò, si dice che l’uomo, da Andy Warhol in poi, ha cominciato a vedere l’arte in un altro modo, non più a pensarla e a condividerla, ma ad essere provocato. Allora, davanti ad un quadro, noi possiamo avere vari tipi di stato d’animo: lo stato d’animo che danno i quadri di Cristina Crestani è lo stato d’animo della persona che ha colto dentro sé stessa il proprio essere e lo ha meditato in funzione di ciò che ha visto.
Questo significa che il dialogo tra osservatore e il quadro è un movimento comunicativo che parte dall’anima dell’essere. Più che anima io sarei con i Greci e direi spirito. In quanto, anche per i teologi cristiani l’anima non c’è, tutti parlano di anima, ma se chiedete a un teologo cos’è l’anima ci dice… parliamo di spirito, non parliamo di anima! Per cui i quadri di Cristina rimandano a questa concezione dello spirito, rimandano quindi, certe figure, specialmente questa parte, anche al senso della trascendenza. Quando in un quadro voi vedete che c’è una scala che si eleva, una Chiesa… oppure figure, come questa, che sono insite nel tempo, il famoso tempo ciclico, le 4 stagioni. Che cos’è il tempo se non un ciclo. Il tempo è una dimensione che appartiene all’uomo. I fisici quantistici ci dicono che il tempo è solo una dimensione nostra. In altre realtà, nella fisica quantistica non esiste il tempo, perché quando si arriva a scomporre l’atomo e si parla di quark non si parla più di materia, si parla di energia. Ma, allora, la magia qual’è in Cristina? La magia è questa materia che è rappresentata dalla cosa in sé, la ‘res’ latina, cioè il quadro in sé, si deve porre il richiamo anche dallo spirito e, quindi, è un richiamo metafisico, è un’attenzione verso l’altro. Per cui ciascuno può interpretare come vuole, può dare un significato religioso, identistico, oppure anche agnostico, però siamo obbligati a dover riflettere su cos’è che compone la vita. Questa è la nostra vita per cui noi con l’arte riusciamo a formarci, a dettarci dentro una sorta di interpretazione che è sempre personale, specialmente per Cristina… Cristina non la si può assolutamente accoppiare a nessuna corrente… Lei… a qualcuno verrebbe da dire che è un figurativo che si rifà… no! Il suo figurativo è un figurativo personalissimo, la sua pittura è personalissima ed è intrisa di poesia.
Ultimamente Siccome siamo amici sul Facebook, ho letto un suo acrostico sulla follia, bellissimo l’acrostico che lei ha scelto, peccato che non l’abbia portato stasera, ma anche in questa poesia si fa riferimento a ciò che noi nella nostra vita possiamo esporre, comunicare all’altro e, la cosa è tremendamente importante, sapete perché? Perché c’è un filosofo tedesco, scusate se mi rifaccio alla filosofia, che dice: “in fondo l’uomo come fa a conoscere il mondo? È gettato nel mondo, quando nasce comincia a capire, quando è in età della ragione, comincia a capire che ci sono tre cose fondamentali, tre cose che non può non conoscere, e sono: il tempo che passa, io sfido chiunque a non riconoscere il tempo che passa e il tempo ha una sola direzione, è una freccia, un vettore che va soltanto da sinistra verso destra. E poi c’è l’angoscia di esistere. Chi di noi non ha mai provato l’angoscia di esistere quando si è chiesto: ma io da dove vengo, dove andrò, come sarà poi la vita? Perché, se questa è la vita devo sapermela padroneggiare. Quindi è importante che quest’angoscia sia un’angoscia moderata! E come si fa a moderarla? Ma ve lo può dire anche un medico: terapeuticamente, le angosce della vita si superano molto facilmente con l’arte! Ricordatevi sempre che chi dipinge, chi fa teatro, chi pratica un’arte, può anche essere la politica eh! Può essere un’arte anche quella! Ha un legame strettissimo con il proprio senso della vita, e se noi vogliamo dare un senso alla vita, siamo obbligati a dover avere un nostro pensiero, ad imparare ad avere il pensiero etico. Ecco perché i quadri di Cristina ci invitano a pensare… poi, la risposta che ci diamo non è importante, è molto più importante l’azione del pensare, quello che ci smuove dentro. E quindi io ringrazierò sempre gli artisti e specialmente i pittori per questa funzione che hanno.
Anche davanti agli astrattismi che vedete oggi no? Oggi la pittura è andata sull’astratto… quindi ci si trova davanti a un quadro con una serie di macchie… e si dice che cosa vorrà dire? È difficile dare una risposta, però il nostro cervello cerca sempre di riorganizzare, per cui cerca sempre di dare un significato a ciò che vede! Con Cristina la cosa cioè più facilitata perché abbiamo la figura nitida, precisa, ma anche nello stesso tempo abbiamo l’emozione intrinseca di cui è intrisa la figura. Noi possiamo confrontare le nostre emozioni con le emozioni dei suoi quadri. E quando vediamo i suoi personaggi che hanno un atteggiamento, noi siamo lì che ci chiediamo: ma sarà un atteggiamento felice, sarà un atteggiamento triste? Oppure quando vediamo il quadro degli elefanti che sono come uomini, dice lei, che hanno imparato ad essere leggeri. Gli elefanti, che intanto sono anche loro comunicativi perché vivono in branco, vivono in gruppo, ma sono su degli alberi. L’elefante sull’albero sarebbe una cosa un po’ difficile da pensare! L’elefante è pesante, l’albero cade, si sfronda, l’elefante si sfracella! Per l’artista no! Anche l’elefante diventa leggero come il pensiero! Ed è proprio questo l’invito che lei ci fa: siate liberi con il pensiero! Andate, spaziate, immaginatevi! Possibilmente scrivete o dipingete o fate quello che volete ma usate il vostro pensiero per crescere! E, alla fine, ci troveremo che la vita ha avuto un suo valore, in quanto vita personale, con pensiero proprio, ed è questo il segreto che dovremmo insegnare ai giovani!
… Può a volte far sorridere, può far pensare, ma è una pittura che si fa ammirare perché è una pittura calda, è una pittura che comunica, è una pittura che libera il nostro pensiero… brava Cristina! »
(Critico d’arte prof. Pier Antonio Trattenero)

Umberto Ravagnani

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( L. 461 )

PROGETTO CONOSCERE IL NOSTRO PAESE 2023 I

4 aprile 2023: PROGETTO “CONOSCERE IL NOSTRO PAESE” 2023 I

  4 aprile 2023 - PROGETTO CONOSCERE IL NOSTRO PAESE 2023
  4 aprile 2023 - PROGETTO CONOSCERE IL NOSTRO PAESE 2023
  4 aprile 2023 - PROGETTO CONOSCERE IL NOSTRO PAESE 2023
  4 aprile 2023 - PROGETTO CONOSCERE IL NOSTRO PAESE 2023
  4 aprile 2023 - PROGETTO CONOSCERE IL NOSTRO PAESE 2023
  4 aprile 2023 - PROGETTO CONOSCERE IL NOSTRO PAESE 2023
  4 aprile 2023 - PROGETTO CONOSCERE IL NOSTRO PAESE 2023
  4 aprile 2023 - PROGETTO CONOSCERE IL NOSTRO PAESE 2023
  4 aprile 2023 - PROGETTO CONOSCERE IL NOSTRO PAESE 2023

Oggi abbiamo accompagnato i ragazzi della prima media della scuola secondaria di Montebello alla visita del nostro castello dei Maltraverso. È stata sicuramente una nuova ed entusiasmante esperienza per gran parte di loro. In un articolo del maggio 2019 abbiamo riportato una breve storia del nostro castello dei Conti Maltraverso.

( L. 337 )

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