AMICI DI MONTEBELLO

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3 Giugno 2016:Β  SERATA CON ERNESTO CROSARA E LA SUA “STORIA DEL CALCIO A MONTEBELLO”


Tre volumi di grande formato, oltre 1200 pagine e centinaia di immagini. È la corposa opera bibliografica del montebellano Ernesto Crosara che racconta la lunga storia della squadra di calcio del Montebello, una storia gloriosa e onorevole lunga piΓΉ di un secolo che l’autore con pazienza certosina e impegno ha voluto intitolare
U. S. Montebello 1911-2011 Tutto il calcio minuto per minuto. “Nel giugno 2011 – racconta Crosara – il Montebello Calcio ha festeggiato il suo centesimo anniversario.

Sono stati giorni ricchi di avvenimenti sportivi e non, di ricordi di un passato mai dimenticato da giovani e meno giovani che hanno calcato i nostri campi e che sono accorsi numerosi alla manifestazione. Cento anni, un secolo, un certificato di benemerenza per la societΓ  che ha raggiunto questo traguardo con convocazione a Roma e premiazione ufficiale della Federazione”. Ma per ottenere questo riconoscimento manca la cosa piΓΉ importante, manca la data ufficiale d’iscrizione. Nessuna federazione veneta ha i documenti dell’epoca. La Figc di Padova ha avuto l’archivio distrutto nei bombardamenti del 1945, quella di Vicenza ha dovuto liberare lo Stadio Menti dal cartaceo per le norme antincendio e quella di Marghera ha documentazione solo dal 1945 ad oggi. Per Montebello l’unico documento che si possiede Γ¨ una pubblicazione, gelosamente custodita, dall’ ex portiere Tarcisio Dalla Gassa. La rivista di 68 pagine pubblicata per il Campionato 1960-61, si chiama Calcio Triveneto e porta al suo interno tutte le squadre dalla Serie A ai dilettanti del Veneto con i nomi dei dirigenti. Per il Montebello i colori sociali erano biancorosso e l’anno di fondazione il 1911. Questo potrebbe essere il documento ufficiale che fa risalire al 1911 la nascita, ma non si sa se l’informazione sia stata data dalla societΓ  o dalla Federazione. I giornali dell’epoca non parlavano di questo, i problemi che trattavano erano molto piΓΉ gravi di quelli di rincorrere un pallone. Le notizie sportive erano molto rare e le partite del Campionato di Calcio venivano ancora considerate uno spettacolo a parte, un’esibizione di baldi giovai dallo spirito goliardico che si divertivano in questo modo, il pomeriggio della domenica. In quel periodo, purtroppo, piΓΉ che di campi di calcio si parlava di campi d’onore e di caduti sui vari fronti (da “La Domenica di Vicenza”).

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