[408] LA MAESTRA MARIA DE GIACOMI
Unβinsegnante tra storia e vita quotidiana
Dal diario di unβinsegnante nel cuore dellβItalia rurale, tra il fascismo, la guerra e la ricostruzione.
Tra le righe del diario di Maria De Giacomi, emerge un quadro vivido della vita scolastica in Italia, in un’epoca di profonde trasformazioni storiche e sociali. Insegnante nelle scuole elementari di Selva di Montebello tra il 1930 e il 1948β, Maria si dedicΓ² con passione e determinazione alla formazione dei giovani in un periodo in cui il Paese attraversava grandi sfide. La sua storia non Γ¨ solo quella di una maestra, ma anche quella di una donna che ha vissuto in prima linea i cambiamenti dellβItalia, dalle restrizioni del regime fascista alle difficoltΓ della Seconda Guerra Mondiale e alla rinascita del dopoguerra.
Quando Maria De Giacomi iniziΓ² il suo percorso di insegnamento, lβItalia era governata dal regime fascista, che considerava lβistruzione uno strumento cruciale per inculcare nei giovani i valori di disciplina, obbedienza e patriottismo. La scuola elementare rappresentava il primo luogo di formazione civica per i bambini, dove venivano educati secondo i principi della retorica fascista. Tuttavia, come emerge dal diario di Maria, il suo approccio allβeducazione era piΓΉ umano e orientato al benessere e alla crescita morale degli alunni, oltre che al rispetto delle direttive statali.
Nel diario, datato 4 ottobre 1947, Maria riporta un incontro con il Direttore scolastico, durante il quale si sottolineava lβimportanza della disciplina e della puntualitΓ . Il fascismo poneva unβenfasi particolare su questi aspetti, ma Maria, pur rispettando le indicazioni ricevute, dimostrava una dedizione personale che andava oltre le mere istruzioni ufficiali. Era evidente che il suo obiettivo non era solo quello di formare alunni disciplinati, ma di aiutarli a diventare individui consapevoli e rispettosi, capaci di affrontare le sfide della vita.
La Seconda Guerra Mondiale fu un periodo estremamente difficile per il sistema scolastico italiano. Le scuole elementari furono colpite dalla mancanza di risorse, dalle frequenti interruzioni delle lezioni e dallβincertezza della vita quotidiana. Tuttavia, nonostante le difficoltΓ , Maria De Giacomi continuΓ² con determinazione il suo lavoro, cercando di garantire ai suoi alunni unβeducazione stabile in un periodo di caos.
Il 6 ottobre 1947, Maria descrive lβinizio del nuovo anno scolastico con una cerimonia semplice, che comprendeva una messa e un omaggio ai caduti di guerra. In unβItalia ancora segnata dalle ferite del conflitto, queste cerimonie rappresentavano un momento di riflessione e memoria collettiva, ma anche di speranza per il futuro. Per Maria, la scuola doveva essere un luogo di continuitΓ e crescita, dove i bambini potevano trovare una parvenza di normalitΓ nonostante le difficoltΓ che li circondavano.
La sua attenzione nei confronti dei bambini emerge anche dal modo in cui descrive le difficoltΓ materiali che molti di loro dovevano affrontare. Nel suo diario del 23 febbraio 1948, Maria racconta di una giornata in cui gli alunni arrivavano a scuola con i piedi bagnati a causa della neve e delle scarpe inadatte. “Poverini,” scrive, “tanti mi facevano proprio pena cosΓ¬ malvestiti e peggio con dei zoccoletti ai piedi dai quali entrava lβacqua”. Questo passaggio ci dΓ unβidea delle condizioni precarie in cui molti bambini vivevano, ma anche della compassione di Maria, che faceva del suo meglio per sostenerli e incoraggiarli a non abbandonare la scuola.
Un aspetto particolarmente significativo del diario di Maria De Giacomi Γ¨ il suo costante impegno nell’educare i suoi alunni non solo nelle materie scolastiche, ma anche nei valori morali e civici. Il suo obiettivo era formare persone consapevoli e responsabili, pronte a contribuire alla societΓ .
Il 20 gennaio 1948, Maria annota un episodio in cui parlΓ² ai suoi alunni della disoccupazione e li invitΓ² a riflettere su come anche loro potessero contribuire, attraverso piccoli sacrifici, ad aiutare chi era meno fortunato. Nonostante si trattasse di bambini piccoli, Maria credeva fermamente che lβeducazione morale dovesse iniziare presto e che i valori della solidarietΓ e della generositΓ fossero fondamentali per crescere cittadini migliori.
Questa attenzione alla crescita umana degli alunni era centrale nel suo metodo di insegnamento. Per Maria, lβistruzione non era solo una questione di apprendimento delle nozioni di base, ma anche un processo attraverso il quale i bambini dovevano imparare a vivere in comunitΓ , rispettarsi a vicenda e comprendere le difficoltΓ altrui.
Per comprendere appieno il contesto in cui operava Maria De Giacomi, Γ¨ importante analizzare il sistema scolastico italiano dellβepoca. Durante il periodo fascista, lβistruzione era rigidamente controllata dallo Stato, che la utilizzava come strumento di propaganda per promuovere lβideologia fascista. I programmi scolastici includevano elementi di educazione fisica, storia e cultura patriottica, e gli insegnanti erano spesso visti come agenti del regime, incaricati di inculcare nei giovani i valori di disciplina e lealtΓ verso la patria.
Tuttavia, molti insegnanti, come Maria, riuscivano a trovare un equilibrio tra lβesecuzione delle direttive del regime e lβeducazione umana dei loro alunni. Sebbene il fascismo imponesse rigide regole sul sistema scolastico, Maria De Giacomi si concentrava sullβimportanza dellβistruzione come mezzo per migliorare la vita dei suoi alunni e prepararli ad affrontare un futuro incerto.
Con la fine della guerra, lβItalia si trovava di fronte a enormi sfide, ma anche a grandi opportunitΓ . Il periodo post-bellico fu caratterizzato da una forte spinta verso la ricostruzione delle istituzioni, tra cui la scuola. Maria De Giacomi continuΓ² a insegnare durante questi anni difficili, impegnandosi a offrire ai suoi alunni unβistruzione solida che potesse aiutarli a costruirsi un futuro migliore.
Nel suo diario del 30 novembre 1947, Maria esprime soddisfazione per i progressi dei suoi alunni di seconda classe. Molti di loro erano riusciti ad apprendere lβaddizione in colonna e mostravano un buon livello di competenza nella lettura. Tuttavia, Maria non si accontentava mai dei risultati ottenuti: continuava a spingere i suoi alunni a migliorare, incoraggiandoli a esercitarsi a casa e organizzando attivitΓ per stimolare la loro curiositΓ e il desiderio di apprendere.
In unβItalia che cercava di risollevarsi dalle macerie della guerra, lβistruzione era vista come uno degli strumenti principali per ricostruire il Paese. Gli insegnanti come Maria De Giacomi svolgevano un ruolo cruciale in questo processo, non solo trasmettendo conoscenze, ma anche aiutando a formare una nuova generazione di cittadini consapevoli e responsabili.
Il lavoro di maestra a Selva di Montebello si concluse nel 1948, ma il suo impatto su quella comunitΓ e sui suoi alunni fu profondo e duraturo. Nel diario del 19 giugno 1948, Maria descrive lβultimo giorno di scuola dellβanno, quando distribuΓ¬ i libretti delle vacanze e raccomandΓ² ai suoi alunni di leggere molto durante lβestate. Questo semplice consiglio riassumeva perfettamente la sua filosofia educativa: per Maria, lβistruzione non si fermava alle aule scolastiche, ma doveva essere un processo continuo, che accompagnava i bambini per tutta la vita.
La dedizione di Maria De Giacomi e il suo amore per lβinsegnamento sono evidenti in ogni pagina del suo diario. Attraverso le sue parole, possiamo vedere il ritratto di unβinsegnante che ha affrontato sfide enormi, ma che ha sempre creduto nel potere dellβistruzione e nella capacitΓ dei suoi alunni di superare le difficoltΓ . Maria non era solo una maestra, ma una guida, una figura materna e una fonte di ispirazione per i suoi alunni, che grazie a lei hanno potuto costruire un futuro migliore.
La sua ereditΓ Γ¨ quella di unβinsegnante che ha compreso lβimportanza di educare non solo la mente, ma anche il cuore, aiutando i bambini a diventare non solo studenti migliori, ma persone migliori.
Umberto Ravagnani
FOTO: Scuola Elementare di Selva di Montebello (presso la vecchia Canonica, visibile a destra). (Foto Umberto Ravagnani).
NOTE: β La maestra Maria De Giacomi ha insegnato nelle Scuole Elementari di Selva di Montebello dal 1930 al 1948 ed in quelle di Montebello fino al 1966.
BIBLIOGRAFIA:Β O. Gianesato, U. Ravagnani e M. E. Dalla Gassa, “LA VECCHIA SCUOLA ELEMENTARE DI MONTEBELLO VICENTINO“, Amici di Montebello, 2018, Montebello Vicentino.
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