[428] IL MONTE DEI FRATI
Un enigma affascinante
Nel 1731, a Montebello Vicentino, il prevosto Don Pietro Caprini decise di intraprendere unβiniziativa che avrebbe cambiato profondamente la vita spirituale del paese. Animato dal desiderio di rafforzare la fede e migliorare lβassistenza spirituale alla comunitΓ , Don Pietro, con lβapprovazione della Spettabile ComunitΓ , invitΓ² i Padri Minori Riformati a stabilirsi nella sua parrocchia. Questo gesto, accolto con entusiasmo, segnΓ² lβinizio di un nuovo capitolo nella storia del territorio.
Il 14 settembre di quello stesso anno iniziarono i lavori per la costruzione del Sacro Ospizio. Lβedificio, situato sul colle sopra la contrada Mussolina, in unβarea chiamata oggi Contrada Ospizio, era pensato per offrire accoglienza ai frati e per diventare un luogo di spiritualitΓ per lβintera comunitΓ . Ben presto, il colle fu ribattezzato Monte dei Frati, un nome che rifletteva la presenza costante e significativa dei religiosi.
Il Sacro Ospizio non era solo una dimora per i frati, ma un centro pulsante di attivitΓ religiose e sociali. Allβinterno fu costruito un oratorio pubblico dedicato a San Pietro dβAlcantara, un santo molto amato dai Francescani, noto per la sua vita di austeritΓ e la profonda devozione. Lβoratorio divenne presto un punto di ritrovo per i fedeli, che vi si recavano per pregare e partecipare alle funzioni religiose.
I frati si distinsero per il loro instancabile impegno verso la comunitΓ . Non si limitarono a dedicarsi alla preghiera e alla meditazione, ma presero parte attiva alla vita della parrocchia. Collaboravano nelle funzioni della Chiesa Prepositurale, offrivano conforto spirituale agli ammalati e si occupavano anche di aiutare le famiglie in difficoltΓ . La loro presenza era un faro di speranza, specialmente nei momenti piΓΉ difficili.
Uno degli aspetti piΓΉ apprezzati del loro lavoro era la predicazione domenicale durante lβAvvento. Ogni settimana, i frati condividevano sermoni pieni di significato e ispirazione, capaci di toccare i cuori di tutti i presenti. I loro messaggi, improntati alla riflessione e alla speranza, accompagnavano i fedeli verso il Natale, rafforzando il senso di comunitΓ e la devozione. Questo impegno durΓ² con costanza fino al 1769, lasciando un segno indelebile nella memoria collettiva.
Con il passare degli anni, il Sacro Ospizio divenne sempre più importante per la comunità . Il prevosto Leonardo Sangiovanni, che succedette a Don Pietro Caprini, condivise la stessa visione di accoglienza e sostegno verso i frati. Non solo li accolse con grande calore, ma li supportò in ogni necessità . Li autorizzò a celebrare la messa nella chiesa parrocchiale e fornì loro tutto il necessario per portare avanti i riti religiosi.
Nei primi tempi, le celebrazioni avvenivano in un semplice casone provvisorio. Tuttavia, la crescente importanza della loro missione portΓ² alla costruzione di un convento vero e proprio, che divenne la loro dimora stabile. Questo edificio non era solo un luogo fisico, ma un simbolo di dedizione e servizio. Era un punto di riferimento per chi cercava aiuto spirituale o semplicemente un luogo dove trovare pace e conforto.
Il Monte dei Frati, con il suo Sacro Ospizio e lβoratorio, diventΓ² un centro vitale per lβintera comunitΓ di Montebello Vicentino. La presenza dei Padri Minori Riformati rappresentava un sostegno tangibile, sia dal punto di vista spirituale che sociale. Le loro iniziative, dalla cura degli ammalati alla predicazione, testimoniavano una dedizione profonda verso il prossimo e unβautentica vocazione Francescana.
Questo luogo, nato dallβintuizione di Don Pietro Caprini e portato avanti con passione dai frati e dalla comunitΓ , divenne un esempio concreto di come la fede possa trasformare un territorio.
I Frati Minori Riformati furono una delle principali comunitΓ francescane, poste sotto il ministro generale degli Osservanti. Nel 1897 furono uniti agli Osservanti, ai Recolletti e agli Alcantarini, formando lβOrdine dei Frati Minori.
Dopo la separazione tra Osservanti e Conventuali, il dibattito sulla fedeltΓ alla regola francescana continuΓ² a scuotere lβOrdine, dando vita a nuovi movimenti di riforma. In Italia, i frati desiderosi di seguire una disciplina piΓΉ rigorosa presero il nome di Riformati. Questo ramo ebbe origine il 6 gennaio 1519, quando Francesco Licheto, ministro generale degli Osservanti, affidΓ² il convento di Fonte Colombo, vicino Rieti, a Bernardino dβAsti e Stefano da Molina, figure centrali del rinnovamento.
Nel 1532, papa Clemente VII, con la bolla In suprema “militantis Ecclesiae”, autorizzΓ² i frati piΓΉ rigorosi a ritirarsi in conventi dedicati, obbligando i ministri provinciali a creare spazi per queste comunitΓ . Successivamente, nel 1579, papa Gregorio XIII, con la bolla βCum illius vicemβ, concesse maggiore autonomia ai Riformati, che furono organizzati in custodie. Nel 1639, papa Urbano VIII permise alle custodie con almeno dodici conventi di diventare province.
Nel 1762, i Riformati raggiunsero il numero di 19.000 membri, affiancandosi ai 17.300 della famiglia cismontana e ai 22.600 della ultramontana.
BIBLIOGRAFIA: L.Bedin, “Santa Maria di Montebello” Vol II, Montebello Vicentino 2018.
IMMAGINE: Ricostruzione dell’Ospizio dei frati Francescani scalzi d’Alcantara (cortesia Luigi Bedin, rielaborazione grafica Umberto Ravagnani, 2025).
Umberto Ravagnani
Se hai FACEBOOK e l’articolo ti ha soddisfatto metti MI PIACEΒ
Oppure lascia un commento qui sotto…
Β