DON EUGENIO XOMPERO

DON EUGENIO XOMPERO

[421] DON EUGENIO XOMPERO
Una vita al servizio della gente e della fede

Nel novembre 2024, Nogarole Vicentino ha celebrato i sessant’anni di sacerdozio di Don Eugenio Xompero con una serie di eventi che hanno coinvolto tutta la comunitΓ . Tra i momenti piΓΉ emozionanti, l’esibizione della compagnia teatrale β€œI Teatranti del Castello” di Montebello VicentinoΒ  con la commedia β€œLa fortuna si diverte”, un omaggio al parroco che aveva lasciato un segno indelebile anche nella loro comunitΓ .
Nonostante gli anni, Don Eugenio conserva lo spirito e l’energia di un giovane sacerdote. β€œVisito le famiglie come facevo appena uscito dal seminario” dice con un sorriso. La sua dedizione instancabile Γ¨ il segreto del suo legame profondo con la gente.
Tra le verdi colline del Veneto, dove le tradizioni antiche e la fede fervente si intrecciano, il nome di Don Eugenio Xompero Γ¨ sinonimo di dedizione, umanitΓ  e amore per la comunitΓ . A Nogarole Vicentino, dove vive e opera dal 1991, Don Eugenio Γ¨ molto piΓΉ di un parroco: Γ¨ una guida, un confidente e un esempio di come il ministero sacerdotale possa essere vissuto con umiltΓ  e passione.
Nel novembre 2024, il borgo ha celebrato i suoi sessant’anni di sacerdozio, un traguardo che racconta la storia di un uomo che ha scelto di dedicare ogni giorno della sua vita al servizio degli altri. Questa Γ¨ la storia di Don Eugenio, una figura che ha saputo intrecciare la sua fede con la quotidianitΓ  delle comunitΓ  montane del Veneto.
Don Eugenio nacque nel 1939 a San Pietro Mussolino, un piccolo paese nella verde valle formata dal torrente Chiampo, nell’alto Vicentino. Cresciuto in una famiglia profondamente religiosa, scherza spesso ricordando come la loro casa fosse chiamata β€œil Vaticano” per l’atmosfera di preghiera e devozione che la permeava. Ma la scintilla della sua vocazione non nacque solo in famiglia.
Luglio 1944: la Seconda Guerra Mondiale stava lasciando ferite profonde in tutta Europa, e anche la sua comunitΓ  non fu risparmiata. Don Luigi Bevilacqua, un sacerdote noto per il suo coraggio, fu assassinato dai nazifascisti e la sua chiesa data alle fiamme. Pochi mesi prima, Eugenio aveva incontrato Don Luigi in canonica. β€œMi chiese cosa volessi fare da grande” ricorda Don Eugenio. β€œIo contavo i bottoni della sua veste e dissi: Voglio fare quello che fai tu”. Quel desiderio innocente segnΓ² l’inizio di un percorso che avrebbe portato Eugenio all’ordinazione sacerdotale vent’anni dopo, il 15 luglio 1964, nella stessa chiesa ricostruita.
Dopo la sua ordinazione, Don Eugenio iniziΓ² il suo ministero a Novale di Valdagno, dove rimase fino al 1971. Qui, in una comunitΓ  operaia, dimostrΓ² subito il suo approccio pratico e umano alla vita pastorale. Una delle storie piΓΉ celebri di quegli anni riflette il suo carattere: β€œUna signora anziana mi chiamΓ² per benedire i ratti che stavano infestando una gabbia di conigli. Io andai e vidi che nella rete c’era un buco grande come la mia mano, allora le dissi: io i ratti li benedico, ma ci metta una rete nuova!”.
Dal 1971 al 1977, Don Eugenio prestΓ² servizio nei Ferrovieri di Vicenza, poi a Montebello fino al 1984 e infine a Chiampo fino al 1991. In ogni comunitΓ , lasciΓ² un’impronta indelebile, costruendo relazioni autentiche e affrontando le sfide con spirito e dedizione.
A Montebello, Don Eugenio fu particolarmente coinvolto nel Carnevale, contribuendo a renderlo un evento sempre piΓΉ partecipato e ricco di carri allegorici. Fu anche il tempo di un’avventura speciale con gli scout, guidata con l’entusiasmo e la passione che contraddistinguono il suo approccio ai giovani.
La storia dello scoutismo a Montebello ebbe inizio nei primi anni ’80, quando un gruppo di giovani, pieni di entusiasmo ma senza esperienza, si riuniva in canonica con Don Eugenio Xompero. Cappellano dal 1977, Don Eugenio si rivelΓ² una guida illuminata: la sua capacitΓ  di entrare in sintonia con i ragazzi e la sua energia contagiosa furono determinanti nel dare forma a un progetto duraturo. Grazie alla sua dedizione, nel 1983 nacque ufficialmente la ComunitΓ  Capi, consolidando l’adesione all’associazione. Il gruppo crebbe rapidamente, sia nel metodo che nella collaborazione con le famiglie. Figure chiave come Teresa Bressan e Battista Zerbato, i primi Capigruppo, contribuirono con passione a superare le sfide iniziali.
Oggi, il percorso del gruppo testimonia il valore di quel lavoro collettivo e l’impatto di Don Eugenio, pilastro di sostegno e ispirazione. Il suo esempio rimane indelebile.
Nel 1991, Don Eugenio venne nominato parroco di Nogarole Vicentino, un borgo montano dove il tempo sembra scorrere al ritmo della natura. Per 33 anni, Don Eugenio ha condiviso la vita di questa comunitΓ  con una dedizione che ha trasformato la parrocchia in un vero punto di riferimento spirituale e umano.
β€œAbbiamo fatto grandi lavori per migliorare le strutture della parrocchia” racconta Don Eugenio, β€œma la cosa piΓΉ importante Γ¨ ascoltare la gente, comprendere le loro fatiche e portare loro speranza.” Questo approccio lo ha reso una figura amata e rispettata, un punto fermo per una comunitΓ  che spesso affronta le difficoltΓ  con una resilienza straordinaria. Tra le iniziative piΓΉ significative di Don Eugenio a Nogarole, ci sono la fondazione di un gruppo scout, i campeggi estivi per giovani e famiglie e la cura della musica liturgica. Ogni attivitΓ , pensata per rafforzare il senso di comunitΓ , Γ¨ stata guidata dalla sua convinzione che la fede debba essere vissuta come un’esperienza condivisa e gioiosa.
Essere parroco in un borgo montano come Nogarole significa affrontare sfide uniche. Le comunitΓ  di montagna, spesso isolate e con risorse limitate, richiedono un approccio pastorale fatto di vicinanza e comprensione. Don Eugenio ha abbracciato queste sfide con entusiasmo, vedendo nel suo ruolo un’opportunitΓ  per essere una presenza rassicurante e costante.
Durante gli inverni rigidi, Don Eugenio non esitava a visitare le famiglie piΓΉ isolate, portando conforto e parole di speranza. Le processioni all’aperto e le celebrazioni speciali divennero occasioni per rafforzare i legami tra i parrocchiani, mentre la sua predicazione, sempre semplice e diretta, arrivava al cuore di tutti.
Un momento speciale del suo ministero fu la visita del cardinale Camillo Ruini, che accettΓ² l’invito di Don Eugenio a visitare Nogarole. Quando il cardinale gli propose l’incarico di Segretario a Roma, Don Eugenio rispose con la sua tipica schiettezza: β€œLasciatemi respirare l’aria e godere il sole, altrimenti in ufficio faccio la muffa!”
La storia di Don Eugenio Xompero Γ¨ un esempio di come la fede, vissuta con semplicitΓ  e autenticitΓ , possa trasformare una comunitΓ . La sua capacitΓ  di ascoltare, consolare e ispirare ha lasciato un’impronta che durerΓ  per generazioni.
β€œGuai a chi ce lo tocca” dicono i parrocchiani di Nogarole, riflettendo l’affetto e la gratitudine per un uomo che ha dedicato tutta la sua vita agli altri. Con il suo spirito pratico e la sua umanitΓ , Don Eugenio ha dimostrato che la fede puΓ² essere una forza straordinaria per unire e trasformare le comunitΓ .
Mentre si avvicina al suo 85Β° compleanno, la sua ereditΓ  Γ¨ giΓ  scolpita nei cuori di chiunque lo abbia conosciuto. Il suo esempio continuerΓ  a ispirare, ricordandoci che la vera grandezza si trova nella semplicitΓ  di servire con amore.

Umberto Ravagnani

FOTO: Montebello Vicentino, 1Β° settembre 2024: l’Oratorio di Sant’Egidio risplende di nuova luce grazie al restauro impeccabile del pittore Michelangelo Valbona, affiancato da Bruno Turetta. La celebrazione della S. Messa tradizionale, officiata da Don Eugenio Xompero, unisce arte e spiritualitΓ , regalando ai presenti un’esperienza carica di emozione e memoria storica. (Foto Umberto Ravagnani)

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