DIMENTICATO IN TERRA STRANIERA

DIMENTICATO IN TERRA STRANIERA

[419] DIMENTICATO IN TERRA STRANIERA

Lo scorso mese di ottobre, la signora Riccarda Mescola, esperta conduttrice dell’Archivio Parrocchiale di Santa Maria di Montebello, ha ricevuto una particolare richiesta di informazioni riguardanti un β€œpresunto soldato” montebellano morto durante la Grande Guerra e sepolto nel grande cimitero di Olsany di Praga 3. A formulare il quesito Γ¨ stata una ricercatrice italo-ceca, la sessantanovenne giornalista marchigiana Maria Pia Verdini Jelinek, che Γ¨ stata incaricata di dare identitΓ  ai vari soldati italiani caduti nella guerra 1915-18 i resti dei quali sono conservati in un ossario comune presso lo sconfinato cimitero praghese. Tempo prima la giornalista aveva scandagliato i carteggi presso il Ministero della Difesa Italiano, senza successo. CosΓ¬ prima di gettare la spugna, si Γ¨ rivolta all’Archivio Parrocchiale di Montebello sperando di ottenere delle valide risposte ai suoi interrogativi.

Oggetto della ricerca: GIUSEPPE TIMINELLO nato a Montebello nel 1866 e morto il 23 febbraio 1918 a Praga.
Dal canto suo, la signora Riccarda Mescola, non potendo rispondere alla domanda della ricercatrice, ha pertanto chiesto la collaborazione della β€œAssociazione Amici di Montebello” che in passato aveva pubblicato un libro sui soldati montebellani chiamati alle armi nella guerra 1915-18, curato dal sottoscritto.
Purtroppo in questo lavoro Timinello Giuseppe non figura tra i caduti nella Grande Guerra e ci sono varie spiegazioni della sua assenza. E’ incominciato cosΓ¬ un fitto scambio di e-mail tra la signora Verdini Jelinek e lo scrivente durante il quale sono emerse diverse incongruenze. La scheda originale cecoslovacca redatta all’epoca della tumulazione di Josef β€œGiuseppe” Timinello, che in realtΓ  si chiamava GiosuΓ¨ (Joshua), evidenzia che lo stesso non fu relegato nell’ossario comune dei soldati italiani, ma ebbe una sua personale sepoltura. In precedenza Timinello, affetto da una grave malattia, era stato portato a Praga in un ospedale militare, dov’era deceduto per arteriosclerosi.
La spiegazione Γ¨ che non era un soldato per il fatto che accanto al nome e cognome non compare nΓ© il grado nΓ© il reggimento di appartenenza come solitamente avviene. Essendo poi nato nel 1866 non poteva certo essere arruolato, data la sua etΓ , a meno che non fosse stato un ufficiale, grado solitamente non ricoperto da un povero contadino.

Un motivo plausibile della presenza in un campo di concentramento di GiosuΓ¨ Timinello Γ¨ che lo stesso fosse un semplice lavoratore o magari un addetto alla sorveglianza. Unica perplessitΓ  Γ¨ il nome Josef, errata traduzione di GiosuΓ¨ che Γ¨ invece Joshua, ma errori di questo genere sono frequenti nei documenti dell’epoca. Non puΓ² esserci stato uno scambio di persona perchΓ© sono piΓΉ di uno gli elementi coincidenti che riconducono a GiosuΓ¨ Timinello: l’anno e il paese di nascita, ossia 1866 e Montebello, il cognome nonchΓ© il nome Josef molto simile a Joshua, trattandosi quest’ultimo di un banale errore di traduzione. Nel cosiddetto Sommarione dei giovani iscritti alla visita militare di leva, presente presso l’Archivio di Stato di Vicenza, trova posto GiosuΓ¨ Timinello nato per l’appunto nel 1866 a Montebello.
Per fugare ogni dubbio sull’esistenza di un Timinello Giuseppe si Γ¨ scavato nel passato della famiglia, con la proficua collaborazione di Riccarda Mescola, degli altri con questo nome si sono trovati: il nonno ed un fratello (nato 1859) di GiosuΓ¨ ed un cugino emigrato in America che era nato nel 1869. Si sa che i Timinello risiedevano a Montebello, sicuramente fin dal Settecento, in quel sito citato con questo nome anche in una mappa austriaca della prima metΓ  dell’Ottocento. (Si tratta di quel gruppo di case nuove o ristrutturate che si trovano tutt’oggi sul lato sinistro della strada che dalla Mira porta alla Selva quasi all’altezza della via che si inerpica sulla destra e conduce alla Tenuta Maule). Le abitazioni dei Timinello nella seconda metΓ  dell’ottocento erano contrassegnate dai numeri civici 103, (104 ?) 105 e 106.
Nell’ultimo decennio del citato secolo, i giovani figli dei Timinello erano emigrati un po’ tutti. Come riporta il prevosto di Montebello Capovin nel suo Stato d’Anime del 1899 i figli dell’ottantaduenne Antonio, ovvero Angelo (nato 1861), Giuseppe (1869) e Antonio (1866) (omonimo del padre) erano partiti per l’America sei anni prima. Si conosce poi dall’Anagrafe Civile che il muratore Luigi Timinello (nato nel 1864), altro figlio del sunnominato Antonio, era espatriato precedentemente ai fratelli e nel 1897 aveva sposato Maria Hahn a Horbranz, nei pressi del lago di Costanza, nella regione austriaca del Voralberg, confinante sia con la Germania che con la Svizzera. Un quinto fratello, Candido (nato 1865), rimase a Montebello fino alla morte avvenuta nel 1930. In seguito Luigi Timinello, abbandonato il mestiere di muratore e diventato agricoltore, si era spostato nella vicina Germania a Rechtenstein, paese i cui immigrati trovavano contatti con la madrepatria tramite il Consolato della cittΓ  di Stoccarda. Quando il 28 maggio 1905, il neonato Luigi Antonio Timinello, morΓ¬ dopo pochi giorni di vita, il padre Luigi si premurΓ² di comunicarlo tramite il Consolato al comune di Montebello, in previsione di poter tornare al paese natio una volta fatta fortuna.
Tutto lascia credere che Giosuè Timinello, forse dopo la morte del padre Giovan Battista, avvenuta nel 1896, fosse emigrato in Austria proprio assieme al cugino di secondo grado Luigi, di due anni più anziano di lui, e probabilmente con altri Timinello. A differenza di Luigi, non ho trovato comunicazioni di Giosuè alla madre patria. Si suppone che sia rimasto celibe e non abbia quindi avuto validi motivi per cui dare informazioni di sorta alle autorità del comune di origine.
Come poteva essere arrivato in Cecoslovacchia, territorio allora appartenente all’Impero Austro-Ungarico?
Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, trovandosi in territorio ostile all’Italia, era stato internato come civile in Cecoslovacchia, in un paese lontano dalla guerra, presumibilmente in un campo di prigionia dove si era gravemente ammalato. La ricercatrice e giornalista Maria Pia Verdini Jelinek, in mancanza di altri validi elementi, ha ritenuto credibilissima questa versione ed ha ringraziato vivamente per la collaborazione.

P.S. Esiste una remota possibilitΓ  che Giuseppe Timinello, nato nel 1869 e, secondo i documenti parrocchiali, emigrato in America nel 1893 con i fratelli Angelo (1861) e Antonio (1866), fosse poi ritornato in patria per raggiungere in seguito l’altro fratello Luigi (1864) in Austria o Germania, come doveva aver giΓ  fatto GiosuΓ¨. Sia GiosuΓ¨ che Giuseppe sarebbero stati comunque entrambi troppo anziani per essere arruolati. Tra l’altro chi compilΓ² a Praga la scheda di Giuseppe avrebbe cosΓ¬ sbagliato il suo anno di nascita scrivendo 1866 invece di 1869. Facendo degli ulteriori approfondimenti sui quattro fratelli emigrati, fatto salvo Luigi, stabilitosi in Austria, gli altri tre nel 1893 forse non si recarono tutti nello stesso stato americano (il Brasile ?) Questo Γ¨ evidente dal momento che il 24 maggio 1905 uno di loro, Giuseppe, che nel frattempo era evidentemente ritornato in patria, s’imbarcΓ² a Genova sul piroscafo β€œCity of New York”, diretto nell’omonima metropoli per raggiungere il fratello Antonio con il quale aveva chiesto il ricongiungimento.
Appare chiaro che Antonio probabilmente nel 1893 era emigrato negli U.S.A. non assieme a Giuseppe poichΓ© quest’ultimo, sbarcando a New York dichiarΓ² alle autoritΓ  statunitensi che quella era la prima volta che si recava in nord America. Quindi Γ¨ evidente che Giuseppe nel 1893 era emigrato sΓ¬ in America, ma in uno stato diverso dagli U.S.A. (il Brasile ?). CosΓ¬ Antonio potrebbe aver fatto da apripista ai fratelli raggiungendo gli Stati Uniti dopo aver lasciato il Brasile.
In conclusione la persona cercata dalla giornalista, che si fosse chiamata Giuseppe o Giosuè, apparteneva sicuramente alla grande famiglia dei Timinello e non era un soldato.

Ottorino Gianesato

IMMAGINE: Tratta da una mappa austriaca della zona di Montebello VicentinoΒ  della prima metΓ  dell’Ottocento.
Se hai FACEBOOK e l’articolo ti ha soddisfatto metti MI PIACEΒ 
Oppure lascia un commento qui sotto…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarΓ  pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per copiare il contenuto chiedi agli Autori