NOTTE DI PAURA AL BORGO

NOTTE DI PAURA AL BORGO

[403] NOTTE DI PAURA AL BORGO DI MONTEBELLO
Notte di tensione e paura per il rischio di alluvione

Il 28 ottobre 1953 il β€œGiornale di Vicenza” apriva con questo titolone che interessava tutta la valle dell’Agno-GuΓ : β€œPericolosi straripamenti e vaste frane per il maltempo nella valle dell’Agno”. La Valle dell’Agno stava vivendo ore drammatiche a causa di un maltempo che sembrava non voler cessare. Da giorni, la pioggia cadeva ininterrotta, ingrossando fiumi e torrenti fino a farli straripare. Le conseguenze erano devastanti: strade interrotte, abitazioni minacciate, e frane che stavano mettendo a rischio intere comunitΓ .
A San Quirico, una frana aveva travolto un muro di sostegno, provocando il crollo del tetto di una casa appena costruita. Fortunatamente, nessuno era presente al momento del disastro, evitando così una possibile tragedia. Ma il pericolo era ovunque: il torrente Agno, gonfio e minaccioso, aveva eroso le sue sponde in diversi punti, avvicinandosi pericolosamente alle abitazioni.
A Cornedo, la situazione non era meno critica. Il Rio di San Sebastiano aveva superato gli argini, allagando case e strade. Il metanodotto che attraversa la zona era a rischio, e squadre di tecnici lavoravano senza sosta per evitare danni alle condutture. La nuova diga sull’Agno, costruita di recente, era in grave difficoltΓ : le acque impetuose stavano mettendo a dura prova la sua resistenza.
Anche a Brogliano, l’Agno aveva distrutto le difese degli argini, costringendo alcune famiglie a evacuare le loro case. Il torrente aveva eroso profondamente la terra, minacciando di inghiottire i campi vicini. Operai e volontari lavorarono giorno e notte, cercando di arginare l’avanzata dell’acqua, ma la situazione rimaneva critica.
Le autoritΓ  locali monitoravano la situazione con estrema attenzione, mentre la popolazione attendeva con il fiato sospeso. Con le previsioni che annunciavano ancora pioggia, la speranza era che il peggio fosse ormai passato, ma la realtΓ  lasciava poco spazio all’ottimismo.
A Montebello una notte di tensione e paura ha sconvolto la contrada del Borgo, quando le autoritΓ  hanno ordinato l’evacuazione immediata a causa del rischio di una possibile alluvione. Le piogge torrenziali che da giorni colpivano la regione avevano ingrossato il torrente GuΓ , mettendo sotto pressione il bacino di laminazione che proteggeva e protegge, ancora oggi, l’abitato di Montebello.
Intorno alla mezzanotte, il Questore di Vicenza, insieme al capo del Genio Civile, si Γ¨ recato nella zona per valutare la situazione. Il tratto di strada statale 11 (oggi Strada Regionale 11), che funge anche da argine per il bacino, stava mostrando segni di cedimento, con infiltrazioni d’acqua che iniziavano a manifestarsi in vari punti. Di fronte alla crescente preoccupazione che l’argine potesse cedere sotto la pressione di oltre quattro milioni di metri cubi d’acqua, Γ¨ stata presa la difficile decisione di evacuare le trenta famiglie che risiedevano allora al Borgo.
Le forze dell’ordine si sono subito attivate, svegliando gli abitanti nel cuore della notte e informandoli dell’urgenza della situazione. Le famiglie, ancora assonnate e colte di sorpresa, hanno avuto solo pochi minuti per raccogliere i beni essenziali e abbandonare le loro case. Le Scuole Comunali e l’Asilo sono stati rapidamente trasformati in rifugi temporanei, dove molti residenti hanno trovato un riparo sicuro, mentre altri sono stati accolti da parenti e amici. Nel frattempo, i tecnici del Genio Civile, insieme ai vigili del fuoco, hanno lavorato incessantemente per monitorare la situazione. L’acqua accumulata nel bacino rappresentava una minaccia concreta, e la possibilitΓ  di un cedimento dell’argine non poteva essere esclusa. La pressione sull’argine della strada statale 11, sotto costante osservazione, era un elemento di grande preoccupazione per tutti.
Con l’arrivo dell’alba, le prime notizie positive hanno iniziato a diffondersi tra le famiglie evacuate. Il livello dell’acqua nel bacino stava lentamente diminuendo, riducendo la pressione sull’argine. Tuttavia, le autoritΓ  hanno deciso di mantenere l’evacuazione fino a quando non fosse stata garantita la totale sicurezza dell’area.
Nel corso della giornata, la situazione Γ¨ gradualmente migliorata. Il livello dell’acqua nel bacino Γ¨ continuato a calare, e i tecnici hanno finalmente potuto confermare che l’argine aveva retto. Solo nel pomeriggio Γ¨ stato dato il via libera per il ritorno delle famiglie alle loro case. Il sollievo era palpabile tra gli abitanti di Borgo, che avevano temuto il peggio.
Montebello Γ¨ tornata alla normalitΓ , ma la notte di paura rimarrΓ  impressa nella memoria della comunitΓ . Le autoritΓ  locali hanno promesso di rafforzare le misure di sicurezza per evitare che una simile emergenza possa ripetersi in futuro. Gli abitanti del Borgo, dopo l’esperienza vissuta, hanno riscoperto il valore della solidarietΓ  e della prontezza nell’affrontare le emergenze, sapendo di poter contare sulla propria comunitΓ .
Nel 1981 furono eseguiti alcuni lavori di ristrutturazione tra cui: una ulteriore sopraelevazione e rafforzamento della diga. Asportazione di circa 300.000 mc. di fondo sabbioso depositato nei tanti anni di esercizio. Questi interventi portarono la capacitΓ  totale del bacino a 5.600.000 mc.
Nei molti anni di attivitΓ , il bacino di Montebello Γ¨ stato messo in azione in occasione di oltre 120 piene, dimostrando la sua grande utilitΓ  nel proteggere il territorio dalle frequenti ondate di piena dell’Agno-GuΓ .
Quest’anno, a Montebello, sono ufficialmente iniziati i lavori di ampliamento del bacino di laminazione, un passo importante nel progetto avviato dalla Regione. Due anni fa, la Regione ha pubblicato un bando di gara per estendere la grande cassa di espansione, con l’obiettivo di aumentare la capacitΓ  dell’invaso di 3 milioni di metri cubi d’acqua. L’investimento totale supera i 55 milioni di euro, distribuiti in tre fasi distinte. Il progetto prevede la costruzione di un bacino di supporto accanto a quello giΓ  esistente, permettendo cosΓ¬ di gestire meglio l’acqua in eccesso dai torrenti GuΓ  e Chiampo e raggiungere una capacitΓ  complessiva di quasi 9 milioni di metri cubi. (Per notizie sulla costruzione del Bacino di espansione di Montebello vedi l’articolo [206] IL BACINO DI MONTEBELLO).

Umberto Ravagnani

FOTO: Il Bacino di espansione di Montebello Vicentino in funzione il 17 maggio 2013, dopo le intense piogge dei giorni precedenti (foto Umberto Ravagnani).
FONTE
: – Il Giornale di Vicenza del 28 ottobre 1953 (Biblioteca Bertoliana di Vicenza).

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