AMICI DI MONTEBELLO

2021_02_SANMARTINO

24 ottobre 2021: SAN MARTINO – SOLFERINO – CAVRIANA – LAGUSELLO

24 Ottobre 2021 - SAN MARTINO DELLA BATTAGLIA - La torre 
24 Ottobre 2021 - SAN MARTINO DELLA BATTAGLIA - Entrata della torre 
24 Ottobre 2021 - SAN MARTINO DELLA BATTAGLIA - Panorama dalla torre 
24 Ottobre 2021 - SAN MARTINO DELLA BATTAGLIA - Panorama dalla torre verso Sirmione 
24 Ottobre 2021 - SAN MARTINO DELLA BATTAGLIA - Panorama dalla torre 
24 Ottobre 2021 - SAN MARTINO DELLA BATTAGLIA - Panorama dalla torre 
24 Ottobre 2021 - SAN MARTINO DELLA BATTAGLIA - La bandiera sulla torre 
24 Ottobre 2021 - SAN MARTINO DELLA BATTAGLIA - Il museo del Risorgimento 
24 Ottobre 2021 - SAN MARTINO DELLA BATTAGLIA - Il museo del Risorgimento 
24 Ottobre 2021 - SOLFERINO - Ristorante 'Da Renato' 
24 Ottobre 2021 - SOLFERINO - Ristorante 'Da Renato': i Capunsei burro e salvia 
24 Ottobre 2021 - CAVRIANA - Il museo archeologico 
24 Ottobre 2021 - CAVRIANA - Il museo archeologico 
24 Ottobre 2021 - CAVRIANA - Interno della Chiesa di San Biagio 
24 Ottobre 2021 - CASTELLARO LAGUSELLO - Il lago 
24 Ottobre 2021 - CASTELLARO LAGUSELLO - Il borgo 
24 Ottobre 2021 - CASTELLARO LAGUSELLO - Il borgo 
24 Ottobre 2021 - CASTELLARO LAGUSELLO - Il borgo 
24 Ottobre 2021 - CASTELLARO LAGUSELLO - Il borgo 
24 Ottobre 2021 - CASTELLARO LAGUSELLO - Il borgo 

LA TORRE DI SAN MARTINO – La torre sorge sul colle più alto di San Martino che l’armata sarda, con alterne fortune, conquistò, perse e riprese più volte con cruenti assalti e ripetute cariche contro gli Austriaci. E’ stata eretta per onorare la memoria di re Vittorio Emanuele II e di quanti hanno combattuto per l’indipendenza e l’Unità d’Italia nelle Campagne dal 1848 al 1870. La torre, monumento ammirato per la sua maestosità all’esterno e per i suoi pregi artistici all’interno, immersa in un ampio parco, è espressione del sentimento patrio degli Italiani, essendo stata realizzata grazie ad una partecipata sottoscrizione nazionale. Iniziata nell’anno 1880, fu inaugurata il 15 Ottobre 1893 alla presenza di re Umberto I, della regina Margherita, ministri, i membri del Parlamento e di una grande folla accorsa da tutte le province di Italia. Alla base ha un tamburo cilindrico rastremato, coronato da merli e misura mm 22,80 mt di diametro e mt 19,80 di altezza. Da questo tamburo spicca il maschio della torre che è pure cilindrico rastremato ed ha 13 metri di diametro al basso ed 11,40 in alto. Con i medaglioni che sostengono i merli la torre torna poi ad allargarsi in modo che il diametro del terrazzo è di mt. 13,90. Il percorso che si snoda dalla sala di ingresso fino alla piattaforma superiore è impreziosito da statue di bronzo ed affreschi di pregio che rievocano fatti e protagonisti del periodo risorgimentale. La Torre ha uno sviluppo interno di 490 metri, è alta 64 e nel centro della sua eccelsa piattaforma superiore, difesa da una mura merlata, si alza l’asta per la bandiera, trovandovi altresì posto un grande faro che nella notte irradia i colori della bandiera italiana. Dall’alto del monumento si possono ammirare magnifici panorami sulla sottostante pianura. Quasi ai piedi della torre vi è la villa Contracagna, in passato di proprietà dei Conti Tracagni, che il giorno della battaglia fu obiettivo di ben sette assalti dell’armata sarda contro le truppe austriache.

IL MUSEO DI SAN MARTINO – Alle spalle della Torre vi è il Museo che conserva i cimeli, i documenti ed i ricordi della battaglia del 24 Giugno 1859, nonché significative testimonianze di altri eventi della storia del Risorgimento. Realizzato nel 1939, il museo consta di tre sale ove sono esposti anche alcuni esemplari dei cannoni impiegati nella battaglia. Vi fanno bella mostra, poi, armi, divise, carte topografiche e testimonianza di vita quotidiana dei combattenti. Fanno corona alcuni pregevoli dipinti di pregio che raffigurano i maggiori protagonisti della battaglia. Il percorso museale è accompagnato da didascalie che illustrano i reperti esposti.

LA CAPPELLA OSSARIO DI SOLFERINO – Ad est del museo si diparte, in leggera salita, un suggestivo viale di cipressi che porta alla Chiesa di San Pietro in Vincoli, trasformata dalla Società, dopo averla acquistata dalla Curia Vescovile di Mantova, in Chiesa-ossario. Al lato sinistro dell’ingresso vi è un busto bronzeo di Napoleone III collocato in occasione del centenario della morte dell’Imperatore, mentre sulla destra, vi è una piccola piramide di pietra che ricorda il generale francese Auger ferito il 24 giugno a Cà Morino e quindi morto a Castiglione delle Stiviere. Sulla facciata della chiesa campeggiano due mosaici raffiguranti, l’uno, San Pietro e l’altro il Redentore, sovrastati da una statua della Madonna con ai lati due angeli della Resurrezione. All’interno, nell’abside, sono custoditi 1413 teschi ed innumerevoli ossa dei caduti. Cinque busti di altrettanti generali francesi che caddero sul campo nella Campagna d’Italia si fronteggiano all’ingresso del Tempio.

MUSEO DI CAVRIANA – 1964/65 – Il Gruppo Archeologico Cavriana nacque nel 1964/65 per iniziativa di Leonildo Grazioli che raccolse intorno a sé un gruppo di giovani con l’intento di recuperare e conservare molto ordinatamente il materiale di interesse archeologico che allora affiorava copioso durante la ripresa agricola del dopoguerra. 2011 – In questo arco di tempo nei nove Comuni del comprensorio Alto Mantovano sono stati indentificati e indagati oltre 60 siti di interesse archeologico. Tra essi si distinguono gli scavi condotti tra il 1966 ed il 2005 nei siti palafitticoli di Bande di Cavriana e Castellaro Lagusellodal 2011 inseriti nel patrimonio mondiale UNESCO – l’identificazione di tre siti neolitici, il recupero dei resti di nove “ville Rustiche”, di un’edicola votiva e di due necropoli di epoca romana. Già nel primo Atto Costitutivo era prevista la valorizzazione di quanto rinvenuto e nel 1969 venne aperto al pubblico il primo ANTIQUARIUM che successivamente, nel 1983, si sviluppò con l’inaugurazione del MUSEO ARCHEOLOGICO DELL’ALTO MANTOVANO, oggi articolato su 13 sale e dotato di una biblioteca specializzata, ricca di circa 5000 volumi, uffici, archivi, sale studio, depositi e laboratorio didattico.

CASTELLARO LAGUSELLO – La storia Età del bronzo, insediamenti su palafitte sono presenti intorno al lago. Età romana, tracce di un abitato sono state rinvenute in una località vicina. 1145, in un documento di Papa Eugenio che riporta l’elenco delle pievi dipendenti dalla diocesi di Verona, viene citata per la prima volta la plebem de Castellaro. La costruzione del borgo fortificato si fa risalire all’XI- XII secolo. 1391, Gian Galeazzo Visconti cede il fortilizio a Francesco Gonzaga, ma se lo riprende l’anno dopo e lo tiene fino al 1405, quando Castellaro passa di nuovo ai Gonzaga restando in loro possesso sino al 1441. In quell’anno il baricentro si sposta di nuovo da Mantova a Verona, sotto la sovranità della Repubblica Veneta. 1637, la Serenissima si disfa della piccola fortezza che agli inizi del Seicento aveva perso del tutto la sua funzione difensiva. Castellaro e il lago vengono messi all’asta e comprati, per 545 ducati, dai conti Arrighi. La struttura rimane quella della corte medievale, con mura merlate atte a contenere le case dei contadini con i loro orti, e la curtis alta, la residenza gentilizia, al posto del presidio militare.

Slide: Alcune riprese fotografiche effettuate durante la gita sociale (Umberto Ravagnani – 2021)

( L. 302 )

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